Intervista a Piquet jr: “Ora la mia vita è in America. Ma in Formula 1 qualcuno mi ha cercato ancora”

domenica 5 febbraio 2012 · Esclusive
tempo di lettura: 2 minuti

Lui da una parte, la Formula 1 dall’altra. È dal 2009 che le strade si sono separate, poi è esploso il crash-gate per l’incidente volontario costruito a tavolino per manipolare l’andamento del Gran Premio di Singapore. Adesso Nelsinho Piquet prova a reinventarsi la carriera dall’altra parte dell’Oceano.

“Quest’anno – spiega a F1WEB.it – devo partecipare alla mia seconda stagione completa in Nascar Camping World Truck Series con il team Turner Motorsports. Farò anche alcune tappe in Nationwide Series, sempre con Turner. L’anno scorso ci sono stati dei buoni risultati e un paio di secondi posti. Ora punto alla mia prima vittoria e al campionato”.

Nelsinho per la Formula 1 resta e resterà un ex. Ma qualche contatto c’è stato: “Discussioni con più di una squadra. Io però decisi che l’America e la Nascar dovevano essere il passo successivo della mia carriera”.

Alla fine del 2009 dopo la rottura con Renault si parlava di un posto alla Virgin, poi l’operazione fu bloccata dal consiglio di amministrazione per via dei precedenti.

Nessuna intenzione di riaprire qualunque trattativa adesso: “Sono concentrato al 100 percento sull’obiettivo di costruire la mia carriera in America. Un paio di anni fa ho preso la decisione di cominciare questo percorso in Nascar e sono molto contento di quello che faccio. Ho un piano molto chiaro per la mia carriera e sto lavorando con gente straordinaria in un team straordinario”. Adesso la vita è là in America.

crash-gate, Piquet, Renault,