Motori V6 turbo nel 2014: è braccio di ferro tra le squadre. Le motivazioni

mercoledì 30 maggio 2012 · Politica
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Le acque si agitano in vista della rivoluzione ecologica del 2014. A Monte-Carlo le squadre si parlavano perché i piccoli team tirano il freno per ottenere lo slittamento del debutto dei 6 cilindri turbo per via della crisi finanziaria. I grandi invece tengono duro perché i soldi li hanno già investiti.

A Monaco, Ross Brawn chiariva: “Abbiamo già rinviato di un anno i nuovi motori. Un altro rinvio sarebbe un errore”. La FIA infatti voleva che la nuova architettura debuttasse nel 2013; la FOTA invece ha reclamato dodici mesi di proroga. Non solo: ha pure preteso che i cilindri fossero 6 contro i 4 che voleva imporre Jean Todt.

“Ogni cambiamento – dice Brawn – costa un sacco di soldi per la gente che investe. Noi ci siamo impegnati su un nuovo programma per i motori e siamo stati in grado di giustificare i nostri budget alla dirigenza”.

Non è diverso il punto di vista di Jean-Francois Caubet di Renault: “Penso che se rinviamo i nuovi motori di un anno, allora non li monteremo mai, perché poi si parlerà del 2015, poi del 2016 e così via”. Tra l’altro ad Enstone si erano mossi con larghissimo anticipo sull’unità 4 cilindri che poi la FOTA ha respinto.

Sulle spese di ricerca e sviluppo, Caubet rivela: “Penso siano tra 10 e 15 milioni, probabilmente lo stesso per Mercedes e Ferrari. Quindi non montarli sarebbe come bruciarsi 50 milioni per niente”. Sul costo definitivo però precisa: “Un’idea ce l’avremo a settembre, ma non sarà un prezzo drammatico”.

Invece il timore delle piccole squadre che non sono indipendenti in tema di motori è che gli oneri di sviluppo tendano a lievitare e poi si ripercuotano sul prezzo della fornitura. Vijay Mallya dice: “Stiamo lavorando faccia a faccia con la FIA perché i costi in Formula 1 devono restare ragionevoli per tutti”. Monisha Kaltenborn – che oltre a fare il team manager alla Sauber, possiede anche un terzo della squadra – avverte: “Vediamo di non tornare al punto in cui i motori erano veramente costosi come dieci anni fa”.

Frank Williams apparentemente è quello più tranquillo. E anche il più pragmatico: “Finché ho il miglior motore, non mi importa se il prezzo è onesto oppure no. Finché ho i soldi per pagarlo me lo compro. E se non li tengo, faccio in modo di trovarli”.

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