DRS, nessun divieto con bandiere gialle. Il caso di Schumi a Valencia

domenica 1 luglio 2012 · Regolamenti
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È l’elemento che la Federazione ha pensato per lo show, ma è soprattutto una variabile in più dentro un sistema tecnico e sportivo che è già complesso. Il DRS tra il Gran Premio del Canada e quello d’Europa ha fatto vittime e polemiche.

Schumacher a Montréal si è ritirato in via precauzionale perché la Mercedes non stava più in pista dal momento che l’ala mobile si era inchiodata nella posizione di incidenza minima. E non aveva voluto saperne di sbloccarsi nemmeno sotto i pugni dei meccanici.

“Il problema – spiega Ross Brawn – dipendeva da un comando idraulico. C’è un sistema di bloccaggio che si è affaticato”. Faceva riferimento “a un problema idraulico” generico di DRS pure la Red Bull per motivare l’uscita di Webber in Q1 nelle qualifiche a Valencia

In Spagna comunque l’aspetto più discusso era quello del regolamento, perché dopo la gara Webber è andato in direzione corsa a segnalare che Schumi usava l’ala mobile anche in regime di bandiere gialle dove di norma bisogna alzare il piede.

Secondo Ross Brawn le immagini evidenziano che Michael disattiva il DRS almeno 30 metri prima di entrare nel tratto di pericolo. Dettagli. Perché alla fine Charlie Whiting la questione l’ha chiusa così: “Non c’entra la posizione dell’ala. L’elemento decisivo è se il pilota abbia rallentato oppure no”.

Dai rilevamenti di fatto emerge che Schumi transita sotto le bandiere gialle a velocità ridotta rispetto all’andatura abituale, per cui non è passibile di sanzione. Whiting a scanso di polemiche attesta: “Nessuna regola vieta il DRS con le bandiere gialle”.

La polemica invece è scoppiata lo stesso, perché Horner voleva la retrocessione della Mercedes per portare Webber sul podio e contava sul precedente di Barcellona, dove Vettel per eccesso di velocità in regime di bandiere gialle si era preso il drive-through insieme con Massa.

La FIA ha un sistema automatico elaborato da Riedel Communications per rilevare le infrazioni in corsa. E il cervellone coi numeri non sbaglia. Tant’è che le penalizzazioni di Vettel e Massa erano scaturite in tempo reale, mentre per la segnalazione su Schumi c’è voluta la protesta di Webber.

La controversia di Valencia comunque l’ha cavalcata Omnicorse: nessuno “si sarebbe osato – scrive Franco Nugnes – di buttare giù dal podio Schumy sei anni dopo che ci era salito l’ultima volta con la Ferrari”.

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