Monte Carlo e il Gran Premio di Monaco: 10 curiosità che non sapevi di non sapere

mercoledì 23 maggio 2018 · Appunti di viaggio
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1. Le dimensioni contano. Che sia una nazione minuscola è arcinoto, la più piccola dopo il Vaticano. Meno noto è quanto piccola sia Monaco: praticamente come Central Park a New York. Le stime calcolano che in 56 minuti è totalmente percorribile a piedi.

2. Meno siamo, meglio stiamo. I cittadini censiti a Monaco sono circa 32 mila. Ma solo 6 mila sono nati là, meno del 20 per cento della popolazione. Tutti gli altri sono prevalentemente francesi o italiani.

3. Dadi e roulette. Il casino di Monte Carlo è del 1856, l’ha fatto costruire Carlo III per risanare le casse dello stato. Tant’è che per anni Monaco ha vissuto grazie ai proventi del gioco d’azzardo. Ma i cittadini monegaschi non sono autorizzati a giocare.

4. In breve. Nella prima versione da 3.180 chilometri, la pista di Monte Carlo nel 1950 è la più corta che la Formula 1 abbia mai incontrato in tutta la storia.

5. Racing united. Al weekend del Gran Premio di Monaco del 1961 risalgono le origini della Gpda, Grand Prix Drivers’ Association. Il primo presidente è Stirling Moss.

6. Scusate il disagio. A causa dei lavori in corso, nel 1972 la pit lane è allestita dopo il tunnel, tra la chicane e la curva del tabaccaio. È l’anno in cui la vecchia stazione viene demolita, si lavora per l’hotel del Loews.

7. Sopravvissuti. La gara del 1996 entra nella storia: è il Gran Premio con meno macchine al traguardo, completano la distanza regolamentare solo Panis, Coulthard e Herbert. Con un giro di ritardo c’è Frentzen. Ritirati tutti gli altri.

8. Le vie del rosso. Il 18 febbraio del 2007 viene girato all’alba sulle strade di Monaco uno dei segmenti dello spot che celebra sessant’anni di collaborazione tecnica tra Ferrari e Shell. In assoluto, uno degli spot più belli di sempre.

9. Principi e parenti. Il regolamento della Formula 1 stabilisce che i premi sul podio possono consegnarli soltanto capi di stato, rappresentanti degli sponsor o presidenti delle associazioni motoristiche nazionali. Per Monaco è ufficialmente ammessa un’eccezione: la cerimonia la gestisce in autonomia la famiglia Grimaldi.

10. Omaggi e sponsor. Nel 2012 e nel 2013, Raikkonen gareggia a Monte Carlo con il casco di James Hunt… per promuovere una linea d’abbigliamento. A proposito: il diario dei Gran Premi di F1WEB.it è disponibile in riedizione a prezzo speciale in print-on-demand su ilmiolibro.it.

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