Gran Premio di Cina: è doppietta della McLaren sul bagnato

domenica 18 aprile 2010 · Gran Premi
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Garri Kasparov una volta disse: “In una giornata ci sono 24 ore, sta alla propria disciplina decidere come utilizzarle”. Jenson Button il suo tempo l’ha usato benissimo: dopo la Malesia è tornato in Inghilterra mentre gli altri andavano in vacanza, ha parlato col team, è stato al simulatore, è arrivato in Cina con una marcia in più.

A Shanghai va in testa al Mondiale e vince la seconda gara su 4. Con gli stessi ingredienti di Melbourne: la chiamata ai box al momento giusto per il cambio gomme e la gestione “esperta” dei pneumatici.

“Ogni corsa che vinci – dice in conferenza stampa – ti sembra la più bella, ma questa è senza dubbio la più bella di tutte, perché le condizioni erano abbastanza difficili”.

Poi lancia un messaggio in codice a Lewis Hamilton: “I miei primi mesi con questa squadra sono stati straordinari, adesso mi sento parte del team”. Tradotto significa che Hamilton, per la prima volta da quando corre in Formula 1, quest’anno ha un avversario vero. Perché nel 2007 c’era Ron Dennis a tenerlo in vantaggio su Alonso, e perché Button non è il gregario che è stato Kovalainen.

Hamilton si becca pure la seconda ammonizione consecutiva: a Sepang per i cambi di traiettoria in rettilineo nel duello con Petrov, adesso a Shanghai per un testa a testa da brivido in pit-lane con Vettel.

I commissari gli perdonano anche la sportellata a Webber nella ripartenza dopo la safety car. Di norma i cartellini gialli prima o poi diventano rossi.

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