Meno italiani all’Accademia Ferrari. Zampieri paga per “fallo di reazione”

martedì 21 dicembre 2010 · Test
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Darwin la chiamava “selezione naturale”, o “sopravvivenza del più adatto”. Il 14 dicembre l’Accademia Ferrari che offre test e formazione alle nuove leve ha emesso i primi verdetti: escono Mirko Bortolotti (che la Ferrari aveva raccolto dalla Red Bull) e Daniel Zampieri.

Luca Baldisseri a Italiaracing aveva anticipato che “lavorare con piloti già formati dal punto di vista agonistico e caratteriale è piuttosto complicato. Mentre con i giovanissimi presi dal kart l’approccio è diverso, riesci a spiegare il tuo concetto di lavoro con più facilità”.

Intanto è una giustificazione che non spiega la presenza in Accademia di Sergio Perez che ha già un contratto da titolare con la Sauber per il 2011. L’operazione Perez, ipotizza Italiaracing, “evidentemente si ripromette di raggiungere altri scopi”. Forse la sponsorizzazione da parte di Telmex che è associata alla carriera di Perez.

Budget a parte, Zampieri paga il “fallo di reazione” di Silverstone in World Series Renault. Il 18 settembre la Ferrari scrisse che Daniel, “ostacolato da Filip Salaquarda del team ISR durante il giro finale della prima sessione di qualifiche” aveva “reagito alle provocazioni del team principal di ISR, nonché padre di Filip, colpendolo al volto”.

Baldisserri commentò: “Daniel ha reagito a una provocazione, ma non possiamo certo condividere il suo comportamento. Un pilota deve saper controllare le proprie emozioni e non può permettersi simili azioni. Quanto accaduto è contrario ai valori della Ferrari Driver Academy e della Ferrari stessa”. Col 7 in condotta si boccia.

Senza Bortolotti e Zampieri l’Accademia cambia volto perché escono gli unici due italiani del programma: restano Jules Bianchi e Brandon Maisano, francesi, Raffaele Marciello, mezzo svizzero, Lance Stroll, canadese, e Sergio Perez, messicano. Farà uno stage anche Nicolas Costa che è brasiliano e che ha vinto la Formula Future Fiat. Un anno fa, quando a Maranello nasceva l’Accademia, Angelo Sticchi Damiani di ACI-CSAI aveva detto: “Si tratta del naturale completamento della nostra strategia a favore dei giovani piloti italiani”.

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