Overdose di pit-stop, Massa avverte: “Meccanici sotto pressione”

sabato 14 maggio 2011 · Dal paddock
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Più sorpassi, ma anche più pit-stop. Osserva Gian Carlo Minardi: “Stiamo parlando in media di quattro soste a vettura, otto per team”. Statisticamente se aumentano le occasioni sale anche il rischio che qualcosa vada storto.

L’ha detto pure Felipe Massa: “C’è molta pressione sui meccanici”. A Shanghai la Toro Rosso ha mandato in pista Alguersuari con una ruota non perfettamente fissata che poi si è sfilata. In Turchia un problema simile l’ha patito Paul di Resta che dopo il pit-stop si è fermato su consiglio del team: “Avevamo il sospetto – racconta un portavoce a GPUpdate.net – che la gomma non fosse avvitata perfettamente”.

Se i meccanici sbagliano con più frequenza un motivo c’è. Spiega Massa: “Devono fare più pit-stop durante il Gran Premio, ma anche perché da quando sono stati aboliti i rifornimenti non c’è più quel tempo-cuscinetto che consentiva di fare tutte le operazioni con calma“.

Per un cambio gomme ci vogliono in media 4 secondi, un rifornimento invece ne durava almeno 7 e mascherava un’indecisione o un contrattempo con le pistole di serraggio. Adesso la sosta ai box è una gara nella gara.

La Ferrari dall’anno scorso ha un carrello anteriore con aggancio frontale e sganciamento laterale. Contribuì a velocizzare il super pit-stop di Alonso a Monza. La Red Bull si è inventata un cric a molla che permette di riportare la macchina al suolo molto più velocemente rispetto a quanto fanno i carrelli tradizionali. Sui dettagli delle attrezzature si è sempre investito. Oggi di più.

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