Gran Premio di Abu Dhabi 2011, gara

domenica 13 novembre 2011 · Race highlights
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Il gatto non c’è, i topi ballano. Vettel subisce il primo ritiro dell’anno, esce dopo quattrocento metri di corsa, lascia Hamilton a fare l’andatura. Alonso insegue invano per tutto il Gran Premio, arriva secondo davanti a Button.

L’imprevisto. Alla prima curva Vettel sconfina oltre il cordolo; poi quando arriva la piega verso sinistra, inserisce la macchina in traiettoria e parte in testacoda con la posteriore destra stallonata. Pochi dettagli dalla squadra: “Qualcosa ha forato il pneumatico che ha perso pressione”.

Hamilton. Aveva promesso scintille: “A Vettel non farò sconti. Se staremo fianco a fianco alla prima curva come l’anno scorso, terrò giù il piede”. Invece Seb al via si prende un buon margine. Che però dura pochissimo.

Alonso. Il podio l’aveva messo in conto, il ritiro di Vettel gli semplifica la corsa. Il commento di Domenicali: “Mi sembra di aver visto una Ferrari con un buon passo su gomme medie”. Ma Fernando prima dell’ultimo stint era a 4 secondi da Hamilton, poi con le medie ne becca altri 4.

Massa. Ha un’abilità nel centrare qualunque ostacolo sulla pista: in India ha preso due volte il rinforzo del cordolo, ad Abu Dhabi in qualifica il birillo della chicane, in gara una bandella di carbonio che si era staccata dalla Williams di Maldonado. Una precisione impressionante.

Strategie. La tattica più spregiudicata l’ha scelta la Red Bull per Webber: due stint su gomme morbide e solamente l’ultimo giro su gomme medie. Non ha fatto la differenza. Anche perché Mark al primo stop ha lasciato per strada 5 secondi per colpa di un dado che non s’avvitava e ha chiuso in P4.

Kers. Quando il recupero d’energia non lavora a dovere, non è solamente la velocità di punta a soffrirne. L’ha spiegato Button: “Si paga anche in frenata perché il kers, quando funziona, fa un po’ da freno motore. Invece a ogni curva io non sapevo cosa mi dovevo aspettare”.

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