Monza, fra spie e avvisi di garanzia, la rivincita di Alonso

domenica 9 settembre 2007 · Gran Premi
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Separato in casa, solo contro tutti e contro tutto. Lo davano per spacciato, triturato dai favoritismi riservati al compagno di squadra, perso fra spie, veleni, sentenze e avvisi di garanzia. Invece – tecnicamente parlando – Alonso è quello di sempre. E fra gli aspiranti al Titolo, è anche il primo a raggiungere quota quattro successi.

A Monza è lui il riferimento cronometrico di tutto il week-end: “Su questa pista ho avuto spesso dei problemi, ma stavolta è filato tutto liscio. Sono quei Gran Premi in cui ogni cosa prende la giusta direzione, ti senti a posto e vorresti conservare per sempre quello slancio”.

Nel giorno della quarta doppietta della McLaren, Hamilton fa quello che gli chiede il contratto: lo scudiero e basta. Al via si piazza di traverso per ostacolare Massa, prova a sgraffignare qualche decimo in vista del primo pit-stop, poi si concentra su Raikkonen che in virtù della tattica della sosta unica diventa un’insidia per il secondo posto.

Lo affronta alla prima chicane, lo sorprende con un sorpasso brutale, sfrutta la traiettoria interna e si riprende la piazza d’onore. E di quella s’accontenta: “Sentivo una vibrazione come in Turchia – racconta in conferenza stampa – e a quel punto ho capito che era meglio tirare i remi in barca e prendere punti anziché rischiare”.

Ron Dennis si commuove e non è da lui. Ma con i giornalisti è telegrafico: “Abbiamo detto tutto in pista”. Entro tre giorni si vedrà se i punti saranno riconosciuti dal Consiglio Mondiale.

E si capirà se il campionato sarà stato un gioco onesto, se avrà un senso o resterà soltanto un tremendo inganno in mondovisione.

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