La Ferrari è in ritardo sul kers. Force India passa ai motori Mercedes

venerdì 16 gennaio 2009 · Dal paddock
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Fa parte delle novità tecniche del 2009: il vantaggio tangibile del kers a ogni “chiamata” dovrebbe aggirarsi intorno a 80 cavalli. Ma gareggiare con un sistema di recupero di energia significa anche caricarsi fra 25 e 30 chili in più e – dato il limite di peso massimo – toglierne altrettanti alla zavorra modificando la distribuzione delle masse.

Pro e contro. Ma li può valutare solamente chi ha già una base solida, o perlomeno un modello per le prove comparative. Non la Ferrari, che con il recupero di energia è terribilmente in ritardo.

Lo aveva anticipato Aldo Costa in estate, lo ha confermato Gilles Simon del reparto motori ai microfoni di 422race.com in occasione della presentazione della F60: “Il kers è un progetto nostro in collaborazione con Magneti Marelli, ha affascinato tutta l’azienda però il lavoro da fare è ancora tanto”.

La possibilità di andare a Melbourne senza kers è concreta. D’altra parte, come specifica il regolamento, il sistema non è obbligatorio. Solo che allo stato attuale, con il blocco dei test in campionato, trovarsi impreparati a marzo significa restare indietro tutta la stagione.

La Ferrari da questo punto di vista rischia grosso, un po’ come nel 2005 quando recepì in ritardo l’effetto delle nuove regole sui pneumatici e si trovò fuori dalla lotta per i Titoli. E forse c’è del vero nelle voci di trattativa per installare il kers del Cavallino sui prototipi 908 Le Mans Series della Peugeot per aggirare le restrizioni sui test.

Intanto Force India rompe con la Ferrari e passa ai motori Mercedes: una mossa strategica per disporre, eventualmente da subito, di un pacchetto completo con propulsore e kers integrato. Quello che la Ferrari non era certa di poter garantire in tempo per l’inizio del Mondiale.

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