Silverstone, scappano le Red Bull e nessuno le acchiappa, vince (ancora) Vettel su Webber

domenica 21 giugno 2009 · Gran Premi
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Non ha aspettato il traguardo, ha cominciato a salutare il pubblico già due curve prima. Nigel Mansell in Canada per un giochetto del genere perse la corsa e la faccia. Dice: “Non potevo resistere, ero troppo contento”.

Sebastian Vettel con l’hat-trick di Silverstone guadagna 7 punti su Button che arriva solo sesto nella gara di casa e per la prima volta dall’inizio della stagione si ritrova giù dal podio.

Una battuta d’arresto che Ross Brawn in un certo senso si aspettava, perché Adrian Newey per Silverstone aveva infarcito la Red Bull di modifiche, dal profilo del musetto fino all’estrattore posteriore.

Sebastian con l’auto evo scappa come una lepre, quello che non gli era riuscito a Istanbul, per colpe anche sue. Webber lo segue, ma non lo acchiappa. E per la verità non ci prova nemmeno. Risultato: la Red Bull centra la seconda doppietta della sua storia dopo quella di Shanghai.

Barrichello rema finché può: “Già ieri abbiamo preso atto del fatto che il terzo posto fosse il massimo per noi. Sapevamo che non li avremmo mai battuti se non fossero cambiate le condizioni della pista”. Perché, come conferma pure Button, la Brawn con le temperature basse ha seri problemi di grip.

L’esatto opposto succede per esempio alla Ferrari, che a Istanbul aveva sofferto il caldo e che a Silverstone, più grazie al calo termico che agli affinamenti aerodinamici, riesce a piazzare Massa al quarto posto.

Che sia caldo o che sia fresco, invece BMW e McLaren restano dietro. E in prossimità del giro di boa, è un segnale di resa.

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