I dolori al collo fermano Schumi: sfuma il ritorno in Formula 1

mercoledì 12 agosto 2009 · Mercato
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Si è preso a ruotate con gente del peso di Damon Hill, Jacques Villeneuve, Mika Hakkinen, con una banda di comprimari come Frentzen, Coulthard, Montoya, il fratellino Ralf. E non gli è bastato. Michael Schumacher voleva tornare, a quasi tre anni dal ritiro, per vedersela con la nuova generazione dei campioni che giocano a fare i fenomeni.

La rossa cercava un sostituto per Massa dopo il botto di Budapest: voleva la prospettiva più suggestiva, l’usato garantito, Schumi appunto, per la rossa numero 3. Per una questione di cuore, ma anche per restituire appeal a una stagione storta, avara di fortuna per la Ferrari e per tutta la Formula 1.

E invece, lunedì 10 agosto, nel tardo pomeriggio una telefonata di Willi Weber, lo storico manager di Michael, blocca la produzione del merchandising per il ritorno del Kaiser.

Martedì mattina la conferma: “Ho fatto tutto il possibile per superare le difficoltà, ho provato di tutto dal punto di vista medico e terapeutico. Ma non ce la faccio a sostituire Massa”, firmato Michael Schumacher.

Si arena il progetto della ricomparsa di Schumi, il progetto fortemente voluto da Luca di Montezemolo, fortemente sognato dai tifosi e fortemente incoraggiato dagli sponsor.

Michael ce l’ha messa tutta, “motivazioni, entusiasmo, impegno”: ha perso tre chili in una settimana, s’è allenato notte e giorno in palestra, ha girato senza economie al Mugello sulla F2007 con gomme slick, ha provato Valencia al simulatore.

È stato il collo a dire no, ancora dolorante per i postumi dell’incidente di febbraio a Cartagena: lì Michael non aveva resistito al richiamo della Superbike. E paga il conto adesso.

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