Ferrari, una notte da incubo a Singapore: il disastro di Massa ai box e l’incidente di Raikkonen

lunedì 29 settembre 2008 · Gran Premi
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La F2008 di Raikkonen torna ai box sul veicolo del soccorso stradale, la Ferrari nel paddock fa già il conto dei danni. E non solo quelli materiali. Hamilton con il terzo posto si porta a +7 su Massa, nel Mondiale Costruttori la McLaren si prende la prima posizione che Maranello difendeva dal Gran Premio di Spagna.

La notte di Singapore è notte da incubo per la Ferrari. Piquet chiama in pista la safety car, fa la fortuna della Renault di Alonso, ma innesca un terremoto che stravolge i piani della Scuderia perché le rosse si presentano ai box una dietro l’altra e succede che nella concitazione qualcosa va storto nella gestione della ripartenza, Massa strappa il tubo di rifornimento che resta allacciato alla macchina e travolge i meccanici.

Nella dinamica è tutto molto simile a quanto aveva combinato Raikkonen a Valencia. Massa però è ingannato dal semaforo: lui riparte correttamente al verde, Kimi invece era scattato col rosso.

Domenicali spiega che l’errore è umano, promette accertamenti: “Il sistema di norma è elettronico, ma avevamo deciso di azionarlo manualmente. Quindi anche se ci fosse stato l’uomo del lollypop sarebbe successa la stessa cosa”.

In pratica, dal muretto parte il segnale di via libera senza la certezza che il bocchettone sia effettivamente estratto a rifornimento compiuto. Massa esce dai giochi, anche perché il pasticcio dei box gli costa un drive-through che lo spedisce nelle retrovie a vedersela con Sutil e Bourdais.

E allora la Ferrari sposta tutte le aspirazioni su Raikkonen che può giocarsela con Hamilton per il podio e invece becca il quarto zero consecutivo. Con uno sbaglio tutto suo: “Non è stato un problema di concentrazione. Semplicemente stavo cercando di mantenermi il più vicino possibile a Glock (in P4) per attaccarlo. Ho toccato il cordolo e ho perso il controllo della vettura, non sono riuscito a fare la curva e sono finito sul muro”.

Una volta avrebbe detto che fino all’ultima corsa può sempre succedere tutto. Adesso no. Perché 27 punti di ritardo dalla vetta a tre gare dal termine sono un abisso che nessuno ha mai colmato: “Mi dispiace soprattutto per il team, che oggi ha perso punti importanti. So benissimo qual è il loro obiettivo, vogliono vincere il campionato. Quindi vediamo come si mettono le cose nelle prossime gare. Io praticamente sono fuori”.

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