Red Bull, l’ultima chicca tecnica: ritardo d’accensione sul motore

giovedì 15 luglio 2010 · Tecnica
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Già fortissima a livello aerodinamico, la Red Bull sperimenta soluzioni innovative anche in tema di motore. S’è fatta largo a Silverstone un’indiscrezione sulle regolazioni elettroniche che si abbinano alla geometria degli scarichi bassi della RB6.

In sostanza, senza andare nei dettagli, è prevista una funzione di ritardo dell’accensione per tenere il motore in trazione anche in fase di rilascio, così da conservare un minimo di pressione dei gas di scarico che in virtù della posizione ribassata degli sfoghi vanno a produrre carico sul diffusore anche quando si alza il piede.

Gli avversari prendono nota: “A giudicare dal passo che hanno – osserva Sam Michael – verrebbe da dire che quelli della Red Bull sono gli unici al momento a sfruttare il concetto, nonostante la Renault usi lo stesso motore”.

Però la Williams, in collaborazione con Cosworth, ci sta già lavorando al banco prove: “Anche se – avverte Michael – il rischio è di danneggiare il motore, perché il gas deve bruciare nel sistema di scarico e deve produrre un flusso d’aria ad alta energia, per valori di coppia molto bassi. E questo comporta tensioni sugli scarichi”.

Non solo: “C’è pure un problema di consumo di carburante, quindi non è qualcosa che va bene per la corsa, ma soltanto per la qualifica”.

Infatti la Red Bull in gara ritorna sulle regolazioni standard: “E chiaramente – conclude Michael – è una macchina ottimizzata alla perfezione”.

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