Singapore, Alonso porta la Ferrari in pole, ma che angoscia per il motore

sabato 25 settembre 2010 · Gran Premi
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Una rossa avanti, un’altra in fondo. La Ferrari a Singapore apre e chiude lo schieramento, in pole position con Fernando Alonso, in ultima fila con Felipe Massa che si pianta nel primo segmento di qualifica e non fa nemmeno un giro lanciato. Il problema ufficialmente sta nella scatola del cambio, ma – precisa la squadra – è riconducibile all’elettronica. Felipe però via radio parlava di motore.

Già, il motore. E quel timore che s’era fatto strada già in Cina: finire le unità nuove e doversi giostrare quelle già spremute. A Singapore per esempio Alonso monta lo stesso propulsore di Spa. Mark Webber invece – giusto per mettere il dito nella piaga – proprio a Singapore ne inaugura uno fresco. E gliene resta pure un altro.

“Ma a Monza – dice Massa – abbiamo messo un motore nuovo perché era già previsto. Diciamo che siamo nella stessa situazione degli altri, esattamente la stessa”.

Sarà, ma la Ferrari la pressione l’avverte. E dieci minuti dopo lo stop di Massa, la regia pesca un altro team radio, stavolta di Alonso, che tira in ballo pure lui un’anomalia del motore prima di precipitarsi ai box senza chiudere il giro.

Stefano Domenicali butta acqua sul fuoco: “Volevamo riprogrammare qualcosa, c’era il tempo e quindi ne abbiamo approfittato”.

L’ha spiegato meglio Alonso: “Abbiamo guardato la telemetria per cercare di capire il problema che aveva avuto Felipe. Stavamo facendo un po’ di esperimenti e dopo che lui ha avuto quel guasto siamo tornati indietro, abbiamo fatto delle modifiche per precauzione e per non correre rischi”.

In sostanza la Ferrari per Alonso ha corretto la mappatura del motore sulla base delle deduzioni dalla telemetria di Massa. Un reset salutare: “E comunque – conclude Domenicali – peccato per Felipe. Non è bello che parta ultimo. Non è quello che volevamo”.

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