Raikkonen chiarisce: “Alla Renault non ci vado”. I retroscena

mercoledì 6 ottobre 2010 · Mercato
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Se n’è parlato così tanto che alla fine sembrava che qualcosa dovesse succedere sul serio. Invece dopo un mese di gossip arriva la smentita ufficiale – e anche abbastanza dura – di Kimi Raikkonen alla stampa finlandese: “Io alla Renault l’anno prossimo non ci vado, ve lo garantisco al 100 percento”.

La voce del ritorno di Iceman dopo l’addio alla Ferrari e dopo l’anno sabbatico nel rally si alza al Gran Premio d’Italia. La mette in giro autosport.com che raccoglie le parole di Eric Boullier, il numero uno di Renault F1: “L’estate è passata e noi abbiamo avuto parecchie richieste. Raikkonen è sul nostro radar perché ci ha contattato lui”.

Tre giorni dopo, è sempre autosport.com che va a sentire in esclusiva Gerard Lopez. Cioè quello che mette i soldi e che l’anno scorso ha rilevato la maggioranza del pacchetto del team. Lopez conferma: “C’è un certo pilota di rally che non era interessato alla Formula 1 e che invece adesso ci ha contattato e vorrebbe tornare”.

Però Lopez aggiunge: “Noi usiamo la piattaforma (della Formula 1) per fare business. È una questione d’immagine”. E fa l’esempio di Vitaly Petrov: “Non è un pilota pagante, ma gli sponsor che ci ha portato sono sponsor buoni”.

Il 21 settembre qualcosa si muove. E guarda caso è qualcosa che tocca da vicinissimo Petrov, perché la russa Vyborg Shipyard JSC che fa spedizioni marittime e ha la base nella sua città natale, sente la minaccia di Raikkonen e firma un accordo di sponsorizzazione con Renault.

La verità che viene a galla a Singapore è che Vyborg Shipyard ha il contratto soltanto per 5 gare. Renault invece per tenere Petrov vuole i soldi anche per il 2011. E allora il 28 settembre, ancora su autosport.com, Boullier rilancia: “Kimi resta nello scenario, ma devo prima incontrarlo di persona”.

Il 4 ottobre su formula1.com è più chiaro: “Il nostro problema principale, adesso, è se tenere Petrov oppure no. Quanto a Kimi, devo guardarlo negli occhi per rendermi conto di quanta motivazione ha”.

Negli occhi non si guardano, ma Kimi la risposta l’affida a Turun Sanomat: “Sono deluso, hanno usato il mio nome per fare il loro marketing. La Renault non l’ho mai presa nemmeno in considerazione”. E lui è sempre quello che un anno fa disse: “O McLaren o niente”.

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