Maltempo a Suzuka, saltano le qualifiche. Domenicali: “Cambia poco”

sabato 9 ottobre 2010 · Gran Premi
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Dopo tre rinvii, alla fine la direzione corsa fa la cosa più logica: sposta le qualifiche direttamente a domenica mattina, le 10 in Giappone, le 3 in Italia. Pesa – com’è giusto che sia – il giudizio di Bernd Maylander che con la safety car esce tre volte per la ricognizione del tracciato fra rivoli e pozze d’acqua e quasi sbanda in uscita dalla R130 prima della staccata della chicane.

Quella di Suzuka è una pioggia torrenziale che fa saltare tutti gli schemi: “In fondo però – osserva Stefano Domenicali – per le squadre cambia poco. Fare qualifiche e gara nello stesso giorno ci è già capitato, peraltro proprio qui”.

Era il 2004: col tifone Ma-on sulla rotta di Suzuka la protezione civile impose la chiusura delle strutture pubbliche nella zona rossa. E sabato la pista restò off-limits per tutti.

“Più che altro – aggiunge Domenicali – ci dispiace per gli spettatori che avevano sfidato le previsioni meteo per venire a seguire una qualifica che si preannunciava emozionante”.

Invece l’azione in pista si riduce all’osso già nell’ultima sessione di prove libere. Il giro d’installazione lo fanno tutti, ma soltanto Jaime Alguersuari e Timo Glock si prendono il rischio di andare a segnare un tempo che è quasi mezzo minuto più lento del riferimento sull’asciutto.

Glock racconta: “C’era acqua che scorreva dappertutto sulla pista, erano condizioni parecchio difficili”. Button sorride: “Questo non è guidare. È navigare”.

Il parere di Martin Whitmarsh: “Girare con una macchina di Formula 1 in una situazione del genere non è sicuro e non ha nemmeno tanto senso”.

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