Suzuka, Red Bull accusa McLaren: hanno giocato sporco con Button

lunedì 11 ottobre 2010 · Gran Premi
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A Monza s’era lamentato così: “Vorrei capire perché siamo entrati tanto presto al pit-stop”. E ci aveva rimesso la prima posizione a vantaggio di Alonso. Adesso, dopo il Giappone, Jenson Button si pone il problema esattamente opposto: “Penso che siamo stati fuori un po’ troppo nel primo stint”.

In mezzo ai front runner, Jenson era l’unico a scattare con le gomme dure: “La strategia – spiega Martin Whitmarsh – non ha pagato perché le morbide degli altri non si sono usurate così presto come pensavamo. Però era una mossa che valeva la pena tentare”.

Jenson ribatte: “Quando ci siamo accorti che gli altri andavano forte con le morbide e che io non ero in grado né di costruirmi un vantaggio né di mettere pressione a chi stava davanti, forse la cosa più sensata era passare alle morbide. Vorrei guardare i dati e capire perché”.

Già: perché? Secondo Chris Horner perché la McLaren a Suzuka ha giocato sporco. Nell’edizione del lunedì del Daily Telegraph, il boss della Red Bull tira un gancio di quelli che fanno male: “Eravamo un po’ preoccupati dalla strategia di Jenson perché sapevamo che saremmo usciti dal pit-stop alle sue spalle e allora lui avrebbe cominciato a spingerci indietro verso Hamilton”. Che era partito in quarta fila dopo la sostituzione del cambio.

Al trentesimo passaggio Button è in testa: sono 3 i secondi di vantaggio su Vettel, 5 quelli su Webber e 11 quelli su Alonso. A 16 secondi invece transita Hamilton: “Era come stare in un sandwich fra le McLaren, poi Hamilton ha accusato un problema e a quel punto – aggiunge Horner – hanno abbandonato la strategia”.

Button fa il suo cambio gomme al giro 39. Un minuto dopo la regia manda il team radio di Hamilton che ha perso la terza marcia. Tenendo in conto che le comunicazioni passano a video in leggera differita, la teoria di Horner sembra che regga.

“Una possibilità del genere – dice Whitmarsh – poteva starci. Ma a quel punto dovevamo tenere presente anche Jenson. Se lo avessimo lasciato fuori così a lungo, non avrebbe avuto abbastanza tempo per sfruttare le morbide. Non è così che giochiamo. Forse qualcun altro l’avrebbe fatto. Ma per quanto ci riguarda non è il modo in cui noi vediamo le corse”.

“L’impressione che ho avuto – conclude Horner – è che Button fosse un agnello sacrificale. Non lo so. Dico solo che mi è sembrato strano”. Se ha ragione il vecchio Chris vuol dire che la McLaren la sua scelta per il Mondiale l’ha fatta.

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