Emanuele Pirro conferma: tolleranza zero, “con buona pace per lo show”

mercoledì 27 aprile 2011 · Regolamenti
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È cominciato il nuovo corso punitivo della Federazione. Non è un’impressione, perché c’è anche la conferma di Emanuele Pirro che faceva parte del collegio dei commissari a Sepang nella gara in cui la FIA ha sanzionato Hamilton e Alonso “per il bene della sicurezza e dello sport”.

La stampa estera lo aveva attaccato prima ancora che entrasse in direzione gara nel 2010 a Yas Island per sospetta imparzialità di giudizio. Pirro disse: “La responsabilità è così grande che i colori delle macchine non li vedi”. Però: “Spero che non si verifichino condizioni controverse. Non è facile come mestiere”.

Si è spiegato meglio la settimana scorsa in una lettera su Autosprint, nel vortice delle critiche per il criterio di valutazione adottato in Malesia.

C’è un regolamento sportivo, molto articolato e ben scritto. Il compito (dei commissari) è strettamente quello di controllare che venga rispettato e di comminare pene adeguate e coerenti, per il bene della sicurezza e dello sport, a chi lo infrange anche non intenzionalmente.

Il regolamento Pirro se l’è letto per bene. Secondo lui non è ambiguo e non lascia spazio all’interpretazione. Nel caso di Hamilton, per esempio:

I cambi di direzione incriminati non sono stati né troppo accentuati né troppo pericolosi. Ma ci sono stati. E noi non siamo là per interpretare. Non dimentichiamo che la rigidezza nel far osservare la regola che concede un solo cambio di direzione è stata richiesta a Charlie Whiting da team manager e piloti.

Ma Alonso in Malesia aveva detto: “Noi cerchiamo solo di correre e divertirci”. La FIA invece tende a imporre una condotta da caserma. Che spiega anche l’altra sanzione:

Il regolamento dice chiaramente che quando un pilota provoca una collisione, l’incidente deve essere esaminato dai commissari. È risultato chiaro a noi, dalle molte e dettagliate immagini e da altre informazioni tecniche a disposizione, che la responsabilità del contatto, potenzialmente molto pericoloso data la velocità, fosse da attribuire ad Alonso. (…) Quando la responsabilità di un contatto viene attribuita ad un pilota, l’episodio va giudicato ed eventualmente sanzionato. Con buona pace per lo show.

È un clima in cui la lotta di Digione tra Villeneuve e Arnoux non sarebbe mai esistita. Pirro ribatte: “Da allora molte cose sono cambiate”. E cioè:

Piloti e team hanno chiesto più severità, controllo e uniformità di giudizio. E tutto questo lo si ottiene solo applicando il regolamento alla lettera.

Già, poi a Shanghai però Perez ha rifilato una sportellata a Sutil. E lì i commissari – che la FIA aveva confermato in blocco, Pirro compreso – hanno detto che era “incidente di gara”.

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