La F1 torna negli USA. Gli organizzatori a F1WEB: “Un evento globale”

lunedì 6 giugno 2011 · Esclusive
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Nel 2012 la Formula 1 torna a correre negli Stati Uniti, a 5 anni dall’ultima volta, il Gran Premio di Indianapolis del 2007. La nuova sede è l’impianto ultra moderno di Austin, in divenire, progettato da Hermann Tilke e ribattezzato Circuit of the Americas dal comitato organizzatore guidato da Tavo Hellmund. Che ha un compito difficile: riconciliare gli USA con la Formula 1.

Il circus negli States non ha mai attecchito. E forse mai lo farà perché nel settore dell’automobilismo sportivo la 500 Miglia di Indianapolis e la Nascar restano troppo popolari: “Però – fa notare Hellmund a F1WEB – la Formula 1 ha avuto un successo incredibile quando correva a Watkins Glen tra il 1960 e il 1980 ed è stata evento dell’anno per 3 volte in quel periodo”.

Ma oggi per creare appeal Austin ha bisogno prima di tutto di una pista unica. Gli ultimi ingressi in calendario sono per la maggioranza quelli dei tracciati cittadini: Abu Dhabi, Valencia, Singapore. Ecclestone per tornare in America stava considerando le strade di Manhattan. Invece quello di Austin sarà un autodromo permanente: “Noi – spiega Hellmund – vogliamo consolidare un evento globale, quindi è necessario avere delle strutture fisse. Le Olimpiadi, il campionato del mondo di calcio o il Super Bowl non si fanno dentro strutture temporanee. E poi, non si può usare un circuito stradale per tutto l’anno, come invece intendiamo fare noi”.

E il tracciato, dal punto di vista della guida, quanto offre? “Dovremmo avere 4 punti di sorpasso per la Formula 1. Per le altre categorie ce ne sono anche di più”. Secondo Hellmund saranno spettacolari tutte le curve: “Ma diciamo in particolare la curva 1 (che sarà in salita, ndr), la sequenza 4-5 (che riproduce le Becketts di Silverstone, ndr), la curva 10 e la successione da 16 a 18”.

Nel 2010 in Corea la FIA ispezionò il tracciato di Yeongam meno di due settimane prima della corsa. E trovò un cantiere. Da allora mette più pressione sulle new-entry: “Ma noi – assicura Hellmund – stiamo lavorando bene sia con la FOM (la società di Bernie Ecclestone, ndr) che con la Federazione Internazionale”.

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