Gran Premio di Monaco 2011, qualifiche

sabato 28 maggio 2011 · Race highlights
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Sta bene Sergio Perez, ma non correrà. L’incidente alla chicane del porto – a 2 minuti e mezzo dalla chiusura delle qualifiche – gli lascia un tremendo mal di testa e una coscia slogata. Si era temuto il peggio invece quando non rispondeva alla radio. Aveva perso il controllo sullo sporco in uscita dal tunnel e si era schiantato sulla barriera a coltello in mezzo alla carreggiata.

Ma anche Rosberg e Liuzzi… In fondo al tunnel avevano sbattuto pure Rosberg e Liuzzi nelle libere del mattino. Dinamica del tutto simile al caso di Perez: traiettoria troppo larga prima della frenata e conseguente effetto pendolo. Ma loro avevano schivato la barriera centrale.

Pole. Dopo la parentesi di Webber in Spagna, davanti a tutti torna Vettel che fissa anche il nuovo record della pista. Hamilton era stato il più rapido in Q1 e Q2, poi nella sessione decisiva la bandiera rossa gli manda in fumo il giro migliore. Lui si piazza settimo, ma di mezzo c’è un taglio di chicane. Partirà nono.

Alonso. Il migliore giovedì, il migliore anche sabato mattina. Poi Fernando in qualifica si è perso. Quarto: “Non avevo lo stesso feeling delle prove. Ma questa è una griglia che non rispecchia i valori in campo, per mezzo delle bandiere rosse. Il favorito sembrava Hamilton e invece nemmeno a lui è andata bene”.

Punti di vista. Il valore della pole a Monaco non è univoco, perché dipende dai comunicati stampa. In quello della Red Bull, Vettel dice: “Se c’è una cosa che non è cambiata, è il fatto che la pole qua resta fondamentale”. Massa, sesto, invece ha un’altra opinione: “Può sempre succedere di tutto”.

Hispania. Ammesse entrambe le HRT, sebbene non abbiano girato affatto in qualifica. La FIA concede la deroga alla regola del 107% perché i tempi registrati nelle libere avrebbero permesso a Liuzzi e Karthikeyan di stare comunque sotto il limite massimo per l’accesso alla corsa.

Modestia a parte… Vettel ha vinto 4 gare su 5. Una gliel’ha strappata Hamilton, in Cina. E il colpaccio stava per riuscirgli anche in Spagna. Lewis fa il pavone: “In questo momento sono io l’unica risposta a Sebastian. E ho anche una macchina che non è così buona come la sua”.

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