Intervista a Luca Filippi: “In GP2 c’è meritocrazia, in F1 è diverso”

mercoledì 21 settembre 2011 · Esclusive
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Una rimonta strepitosa con Coloni, 45 punti in 4 appuntamenti, il titolo di vice campione 2011 in GP2 alle spalle di Grosjean. Il presente è splendente, il futuro è incerto. Adesso per Luca Filippi arriva il momento di guardarsi intorno, con un occhio anche sull’America. Perché da quando è fallita la Honda, una macchina in Formula 1 non gliel’ha offerta più nessuno.

F1WEB: Partiamo da Monza e dal titolo di vice campione. Quest’anno non avevi sponsor e non avresti dovuto nemmeno partecipare.

LF: Infatti è proprio così, da ormai tre anni ho la grande fortuna di partecipare alla GP2 da professionista senza bisogno di portare budget ai team. Questa è innanzitutto una grande dimostrazione di fiducia e rispetto da parte dell’ambiente delle corse, ma anche una responsabilità. Quest’anno speravo di poter almeno arrivare a correre fino a Monte-Carlo, invece eccomi qui a festeggiare un titolo da vice campione.

F1WEB: Ti ha cercato qualcuno dopo Monza? Magari una squadra di Formula 1?

LF: Nessuno. Pare proprio che la meritocrazia funzioni meglio in GP2 dove i team faticano a chiudere i bilanci ma almeno dimostrano che il loro obiettivo sia vincere. In Formula 1 funziona diversamente a quanto pare.

F1WEB: Quindi quali sono i programmi per il futuro?

LF: Difficile dirlo. Spero IRL o GT, magari con una casa ufficiale. Sarebbe bello poter trasformare in una vera professione questo sport che amo.

F1WEB: Quanto ha pesato sulla tua carriera il ritiro della Honda che nel 2007 ti aveva ingaggiato come collaudatore?

LF: Tantissimo, loro avevano tutti gli interessi e i fondi per darmi poi un posto da pilota ufficiale, ma oggi sono felice e sereno. Non si può parlare di sfortuna in questo caso, perché ci sono tanti ragazzi che vorrebbero correre su queste macchine. Io ne ho il privilegio e non me ne dimentico.

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