Germania, Spagna, Belgio e Corea: in quattro a rischio. Il calendario si sfalda

venerdì 20 gennaio 2012 · Politica
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La tradizione degli anni pari impone che nel 2012 la tappa tedesca l’ospiti Hockenheim. Nel frattempo l’altra sede storica del circus in terra teutonica lotta per far quadrare i conti: se la passa male il Nürburgring, 100 licenziamenti, il rischio che ne arrivino degli altri, un contratto da rinnovare e le casse vuote.

Significa che nel 2013, quando alla Formula 1 toccherà tornare al ‘Ring, la Germania potrebbe non essere nel Mondiale perché Hockenheim si tiene in piedi, ma non ha i finanziamenti per organizzare un Gran Premio con cadenza annuale e prendersi definitivamente la casella del calendario.

È buio anche in Spagna. Valencia dall’anno scorso cerca di rinegoziare il patto con Bernie Ecclestone che nel 2011 aveva proposto l’alternanza con Barcellona. Valencia respinse, adesso con la crisi dei mercati ci ripensa.

Però: “Dobbiamo essere cauti, bisogna trovare una soluzione bilanciata. Quando ci sono dei contratti firmati – dicono gli organizzatori – le penali possono costare anche di più”.

Ecclestone assicura: “L’alternanza è una buona idea. Avvantaggia tutti”. Anche Barcellona che dal 2013 rischia di perdere pure l’appuntamento con il Motomondiale.

Un’altra staffetta Bernie la studia per Belgio e Francia, l’idea è di alternare Spa con Le Castellet. Dice Webber: “Un’idea di me**a”. Ma con l’alternanza, magari Spa da quella me**a si salva una volta per tutte.

È una crisi diffusa che non si limita alle sedi europee. Dall’altra parte del mondo la Corea dopo due edizioni già chiede di rivedere le condizioni contrattuali per Yeongam. Per cui Ecclestone minaccia: “Finisce qua se non possono permettersi la corsa. Nella vita ci sono cose che non si possono avere”. Anche questa è globalizzazione.

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