Brutta ma audace: debutta la Ferrari F2012. La rossa della svolta (?)

venerdì 3 febbraio 2012 · Tecnica
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Arriva con la neve e resta ferma ai box, per il momento la F2012 corre solo sul web. Il cardinal Bertone l’aveva vista in ateprima a fine gennaio nella visita privata a Maranello su invito di Luca Cordero di Montezemolo, adesso l’hanno vista tutti. E rispetto alla McLaren che è spettacolare nelle forme, sfoggia un musetto piatto a sbalzo che è un pugno nell’occhio.

Enzo Ferrari diceva: “Una macchina può essere pure brutta. L’importante è che vinca”. Non solo: la rossa del 2012 deve pure segnare un taglio netto con il passato delle scelte troppo conservative.

Quello del 2012 è un progetto a tante mani: Nicholas Tombazis in primis, più Pat Fry e tutto lo staff importato dalla McLaren, con il contributo ufficioso di Rory Byrne all’aerodinamica e i suggerimenti di Hirohide Hamashima per la gestione delle gomme. Risultato: “Una vettura – spiega Stefano Domenicali – che presenta diverse novità, sia per quanto riguarda la meccanica che la forma aerodinamica“.

Maranello per esempio sposta i coni delle strutture deformabili delle fiancate. Le pance quindi sono più scavate. E si spiega anche perché la rossa ha faticato per passare i crash test.

Pance più scavate che fanno risaltare ancora di più il fondo: larghissimo, fino al limite massimo di 1.4 m consentito dal regolamento, con un piccolo labbro esterno per far scorrere i flussi verso il retrotreno e scavalcare nei limiti del possibile l’ostacolo della ruota posteriore.

E ancora, le sospensioni pull-rod sia davanti che dietro, il segreto – probabilmente – per portare i pneumatici più velocemente alla temperatura di regime. Quello su cui andava in crisi la macchina del 2011.

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