Ferrari, uno scarico dopo l’altro. E alla fine copia (ancora) la Red Bull

lunedì 27 febbraio 2012 · Tecnica
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Il 75 percento dei test invernali è già in archivio e la Ferrari ha modificato almeno tre configurazioni del sistema di scarico sulla F2012. E alla fine si è convertita alla geometria che Newey aveva pensato in anticipo per la Red Bull.

Il primo schema, quello che la rossa aveva provato a Jerez, è anche quello che s’è visto sulla macchina alla presentazione ufficiale, con il flusso degli scarichi convogliato verso le prese dei freni posteriori, nella direzione delle paratie laterali dell’alettone.

La Ferrari l’ha modificato quasi subito, a favore di una geometria con due protuberanze del tutto simili a quelle della McLaren. Ha cambiato le inclinazioni, ha aggiunto degli sfoghi per il raffreddamento e poi alla fine ci ha rinunciato perché il carico aerodinamico non era quello previsto e perché la carrozzeria ne risentiva e le carenature dei condotti si bruciavano.

Oltre al fatto che l’impiego dei gas di scarico nelle zone critiche in prossimità del pneumatico può portare qualche pericolo, come ha confermato Pirelli su F1WEB.

Per cui alla fine Maranello ha rivoluzionato un’altra volta la scocca e ha mandato in pista a Barcellona l’ultima idea. Niente di nuovo a livello meccanico, ma gli scarichi adesso stanno nella zona centrale e i gas roventi sono indirizzati verso il profilo inferiore dell’alettone posteriore, sfruttando l’effetto Coanda sui bracci della sospensione che non a caso era diversa rispetto a quella impiegata a Jerez.

I rischi restano perché c’è bisogno di una pellicola termica per la tenuta delle sospensioni, ma perlomeno si tratta di uno schema che è più semplice da mettere a punto. Scrive il Cavallino che “ci sono cento motivi per un primo sorriso”. E Massa specifica: “La cosa importante è che, dopo aver valutato tante soluzioni, mi riferisco sia agli scarichi che all’anteriore, stiamo prendendo una direzione“.

Com’è strutturato adesso, il retrotreno della F2012 ricalca per filo e per segno quello della Red Bull. Che per l’ennesima volta ha intravisto la geometria vincente prima di tutti gli altri.

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