Bahrain, la FIA promette sicurezza: “Ma nessuno sta pensando ai giornalisti”

lunedì 16 aprile 2012 · Esclusive
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Era la decisione che nessuno voleva prendere: le squadre la rimbalzavano alla Federazione che la passava a Bernie Ecclestone che a sua volta rimandava alle autorità del Bahrain. Venerdì mattina mentre in Cina si tenevano le libere, Jean Todt ha firmato il comunicato stampa che il paddock comunque s’aspettava: si corre a Sakhir il 22 aprile, senza se e senza ma.

La Formula 1 è anche business. Che il circus mettesse da parte l’etica era previsto. Ma la sicurezza restava un nodo. Martedì in Inghilterra The Guardian dava voce a un team manager che dietro garanzia di anonimato faceva notare: “L’unico modo per avere una gara senza incidenti è l’attuazione di un blocco militare completo. Penso che sarebbe inaccettabile per la Formula 1 e per il Bahrain”.

Messo alle strette, Chris Horner nel paddock a Shanghai ammetteva: “Verranno prese delle misure extra per la sicurezza dei nostri ragazzi”.

Il carrozzone della Formula 1 comunque muove anche migliaia di addetti ai lavori tra carta stampata, televisioni, radio e web. Bernie dalla Cina li rassicurava e diceva: “La gente in Bahrain non ha niente contro la Formula 1 o contro i giornalisti”.

Che però tranquilli non sono. F1WEB.it ha sentito Kate Walker, già reporter per ESPN, GrandPrix+ e GPWeek. Segue la Formula 1 in giro per il mondo in pianta stabile dal 2010. Spiega: “La mia apprensione maggiore è che la FIA non dice niente in merito alle garanzie di sicurezza per i media. Siamo gli unici che il comunicato non menziona e io mi preoccupo per il fatto che nessuna precauzione sia stata presa a salvaguardia di quelli che faranno la cronaca dell’evento”.

Lei però ha il biglietto per Manama: “È il mio lavoro e quindi ci sarò, per vedere la situazione con i miei occhi. Ho un visto per la stampa e intendo riferire anche dal punto di vista politico oltre che da quello della Formula 1”. Per esempio la FOM di Ecclestone già a Shanghai chiedeva alle televisioni di non soffermarsi sulla protesta della popolazione locale contro la corsa di Shanghai.

Va a Sakhir regolarmente anche Lee McKenzie: “La BBC copre l’evento, io lavoro per loro e quindi – dice a F1WEB.it – ci sarò per tutto il week-end“.

I dipendenti della giapponese Fuji TV e della finlandese MTV3 invece sono rientrati in sede direttamente da Shanghai e non andranno in Bahrain. Perché al di là di quello che professa Ecclestone, secondo Amnesty International la condizione del Paese non è migliorata rispetto all’anno scorso. Anzi “gli episodi di violenza contro le forze dell’ordine sono aumentati negli ultimi tre mesi”.

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