Pit-stop, la Ferrari recupera il gap del 2011: Maranello è il nuovo riferimento

domenica 29 aprile 2012 · Tecnica
tempo di lettura: 3 minuti

Come al solito i dati più accurati ce li hanno solamente le squadre, però l’analisi dei pit-stop nella prima parte del campionato svela che la Ferrari ha recuperato il gap dell’anno scorso e adesso – secondo quello che scriveva AutoSport nel week-end del Bahrain – ha fissato il nuovo termine di paragone per le soste ai box.

I rilevamenti cronometrici del 2011 davano la Ferrari in ritardo rispetto a Red Bull, Mercedes e McLaren in termini assoluti. In termini di durata media invece il Cavallino si faceva scavalcare anche da Force India.

Diego Ioverno che coordina le operazioni dei meccanici in pista, a Sakhir confermava che “nelle prove, quindi in un’atmosfera più rilassata rispetto a quella della corsa, i meccanici sono in grado anche di completare un cambio gomme in meno di 2.2 secondi”. Per fare un confronto: Red Bull sostiene che al di fuori dei Gran Premi sia possibile scendere comunque anche sotto i 2 secondi.

“Onestamente penso che 2.2 secondi in gara non sia fattibile perché la macchina arriva a 100 chilometri orari e in più c’è la variabile di dove si ferma il pilota”. Perciò la Scuderia ha lavorato anche con Alonso e Massa per perfezionare una serie di aspetti, “tipo la frenata, la posizione di arresto e la ripartenza”.

Il resto è tecnica pura. Maranello l’anno scorso aveva cambiato la filettatura dei dadi di serraggio. Ioverno ammette che il Cavallino adesso ha copiato l’idea della Mercedes con il dado della ruota incastonato già nel cerchione. Ma rispetto a Stoccarda, il dado progettato dalla Ferrari ruota solamente tre volte anziché sei prima di arrivare a fine corsa.

Però: “Abbiamo dovuto pure compensare le limitazioni che ha imposto la Federazione quest’anno”. Tutte le squadre erano pronte ad impiegare l’elio come faceva la Mercedes e poi la FIA ha messo il divieto. In compenso Parigi nell’interesse della sicurezza ha autorizzato il sensore di coppia nelle pistole.

In pratica c’è un sistema che controlla l’applicazione della coppia di serraggio e la segnala all’operatore. È possibile che la Ferrari impieghi lo stesso segnale anche per comunicare l’autorizzazione di ripartenza attraverso il semaforo di fronte all’auto: “I meccanici addetti ai carrelli elevatori non si basano sulle mani alzate di quelli che noi chiamiamo i pistoleri, quelli che avvitano le gomme. Il riferimento è la luce che si accende proprio sui loro carrelli. Quando l’operazione è completata, i carrelli spediscono un impulso al semaforo che da rosso passa a verde”.

In caso di intoppi ci sono sempre due meccanici con l’occhio sulle operazioni in piazzola e sul traffico in corsia box: “Gestiscono un pulsante per fermare il verde in caso di rischi”. Per evitare per esempio uno scontro in corsia box com’è capitato a Kubica e Sutil nel 2010 a Budapest.

Alonso, Ferrari, Massa, Mercedes, Red Bull,