Sesso a Chelsea, Mosley contro Google: via le tracce dell’orgia sadomaso

giovedì 13 settembre 2012 · Fuori tema
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Non è solo l’ex presidente della FIA, oggi è soprattutto l’uomo che conduce una battaglia per la privacy senza precedenti, per rimuovere tutte le tracce dello scandalo sessuale in cui è rimasto invischiato nel 2008.

Max Mosley ne ha fatta una ragione di vita: bloccare la circolazione delle immagini diffuse da News of the World che la Corte di Londra comunque aveva già condannato prima che chiudesse a seguito delle intercettazioni abusive.

L’anno scorso Mosley ha citato in giudizio i telegiornali italiani, poi la giustizia li ha prosciolti con formula piena. Adesso la sua campagna si concentra sulla pulizia del web, per il diritto di dimenticare quello che la rete ha moltiplicato. Secondo le stime di Der Spiegel, Mosley ha già speso una cifra prossima al milione di euro per ottenere la rimozione delle immagini da un centinaio di siti web in tutto il mondo.

Il problema comunque persiste perché Google continua a scovare nuovi siti che detengono il materiale dell’orgia sadomaso a Chelsea: “E senza Google – dice Mosley – questi siti non li troverebbe nessuno”.

Google da parte sua precisa che in merito all’affare che ha coinvolto Mosley, a valle della richiesta di rimozione di contenuti specifici dai risultati delle ricerche è già intervenuta su centinaia di pagine. Però non può filtrarli a monte come pretendono gli avvocati di Mosley, perché “non esiste un meccanismo che trova automaticamente i duplicati delle foto o dei testi e li cancella dalle ricerche”.

Ma la denuncia a carico di Google è già stata presentata in Germania e sulla base degli sviluppi in Europa può creare un precedente e poi estendersi anche altrove: “Io – promette Mosley – ho tempo e denaro, quindi sono obbligato a combattere affinché quello che mi è successo non si ripeta per gli altri”.

Sempre contro Google e sempre in Germania, ha presentato querela anche Bettina Wulff, la moglie dell’ex presidente tedesco, perché al suo nome il motore di ricerca associa in automatico le aggiunte “escort” e “passato a luci rosse”.

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