La corsa frenetica verso il congelamento dei motori. Ma Honda non è vincolata

martedì 25 febbraio 2014 · Regolamenti
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Resta indietro la Renault rispetto alla tabella di marcia: “Più o meno – è l’ammissione ufficiale di Rob White – siamo nel punto che avremmo accettato a metà dei test di Jerez”. Le cifre dicono che a sorpresa nel parterre della losanga la squadra che è andata più lontano è la Toro Rosso: 990 chilometri, quasi un Gran Premio intero in più rispetto alla Red Bull, ma comunque appena un terzo della distanza che da sola ha coperto la Mercedes. Quindi: “Dobbiamo accelerare”.

È una rincorsa che va letta anche nel contesto del regolamento tecnico: le squadre devono congelare le unità e consegnare le specifiche alla Federazione entro il 28 febbraio, cioè prima che si concluda l’ultima sessione di test, sempre a Sakhir, dal 27 febbraio al 2 marzo.

I motoristi volevano una deroga che la Fia non ha concesso. Tuttavia il blocco dello sviluppo si applica in misura graduale: “Una filosofia ragionevole”, dicono dalla Renault. Anche perché ci sono comunque i jolly per intervenire sugli elementi critici che determinano l’affidabilità. Spiegava Luca Marmorini: “Nel 2014 si possono usare 25 gettoni di sviluppo, poi il numero scende di anno in anno in modo da arrivare ad un congelamento vero come quello che c’è stato per i V8 aspirati”.

Si comincia con un divieto leggero che vincola solo l’8 per cento dei componenti di base, si sale progressivamente al 95 per cento per il 2019, con la standardizzazione della geometria e della posizione delle valvole e di ogni condotto pressurizzato.

È una direttiva che vale per tutti. Più precisamente: vale per gli iscritti. Significa che Honda può fare quello le pare per tutto il 2014 e chiedere l’omologazione soltanto l’anno prossimo all’ingresso effettivo nella nuova Formula 1. “Un bel vantaggio – sostiene Stefano Domenicali – perché chiaramente loro possono adeguare il progetto in funzione dei problemi che verranno fuori. Ne abbiamo parlato a lungo, ma non abbiamo trovato nessuna soluzione”. Perché la Federazione non ha voluto imporre nessuna restrizione che scoraggiasse ogni altro motorista potenziale.

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