Ferrari 2.0, scatta la semplificazione: procedure più snelle, team più reattivo

venerdì 25 aprile 2014 · Dal paddock
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Comincia dall’uscita di Stefano Domenicali, continua con la semplificazione delle procedure la rivoluzione della Ferrari, perché Maranello oltre che del nuovo team manager ha un bisogno tremendo di “una marcia in più – dice Luca di Montezemolo – alle attività della Gestione Sportiva”. In pratica, processi decisionali più snelli e più immediati.

La Ferrari prova a scrollarsi dal torpore, rivede le procedure interne che l’appesantiscono, elimina le fasi intermedie, i passaggi di responsabilità, le pratiche burocratiche.

“È in atto – specifica il sito del Cavallino – una semplificazione dell’organizzazione, con un taglio del numero dei consulenti e con degli inserimenti mirati per rinforzare alcune aree fondamentali”.

L’intenzione c’è, Maranello prova a mettere pressione anche sui fornitori, “nel tentativo di ridurre i tempi di reazione alle richieste, limitando l’attesa per ogni singolo componente, sia nel caso di un prototipo sia nel caso di un elemento di comprovata efficienza”.

Fin qui il lavoro che può fare ogni manager. Anche Marco Mattiacci che in Formula 1 è un novizio. Lo diceva Flavio Briatore su Repubblica: “Capire di corse non serve. Un team è un’azienda”. Osserva Cesare Fiorio: “L’80 per cento di tutte le decisioni di management è simile, a prescindere dall’industria”.

Piuttosto, l’altro 20 per cento “richiede la conoscenza e l’esperienza dell’area specifica. Un’esperienza – sempre Fiorio – che non si guadagna in un mese, nemmeno in un anno”. E oggi, sotto quest’aspetto, Mattiacci è scoperto.

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