Divorzio, probabile e possibile: quei discorsi strani di Alonso sul futuro

giovedì 2 ottobre 2014 · Mercato
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Non si muove nulla, ma per certa stampa è uno stallo benefico perché fa scrivere, insinuare e macchinare a proposito di una questione che rappresenta comunque l’argomento più caldo, il divorzio – probabile, possibile – tra Fernando Alonso e la Ferrari dopo cinque anni senza titoli.

Alonso a Suzuka – dove nel 2009 arrivava da ferrarista in pectore – non illumina: “Vivo pure io nel mondo reale, so di tutte le voci, ma la mia priorità è lavorare per il team e aiutarlo nel duello per il terzo posto. Il mio futuro è la seconda priorità, ma non ci sono novità e non ho notizie da dare”. Rispetto alle reazioni di Monza però è più pacato. Soprattutto, non smentisce.

Piuttosto, comincia a fare discorsi strani: “Continuo ad anteporre al mio interesse personale quello di un marchio come Ferrari che è più grande di chiunque di noi”.

Un indizio in qualche modo lo lancia: “Sono una persona competitiva e voglio sempre vincere, da quando avevo dieci anni e ho iniziato a fare karting a livello professionale. Intendo continuare a vincere, sono pronto a dare il massimo in quello che reputo il miglior momento della carriera”. E per vincere forse guarda altrove e valuta la mossa estrema.

Tant’è che alla fine sottolinea un aspetto fondamentale: “Sono stato fortunato a poter scegliere dove guidare in Formula 1. Non è da tutti”. Il gioco insomma adesso lo conduce lui.

Luca di Montezemolo che al Salone di Parigi archivia le ultime incombenze pubbliche prima dell’addio conferma la discussione in corso a cui accennava Mattiacci a Singapore. Precisa: “Non c’è l’assillo di trovare una soluzione domani. Dipende da cosa vuole lui. Alla fine si troverà la migliore soluzione. Tanto più che c’è un contratto in essere”.

Ma non è detto che sia a prova di bomba. A Parigi c’è anche Sergio Marchionne, lascia intendere che la Ferrari, la sua Ferrari, non è disposta a cedere alla legge dell’individuo, perché il Cavallino “è un bene superiore che viene prima di qualsiasi fornitore o collaboratore”.

Nel frattempo Jules Bianchi a Suzuka si fa avanti: “Sono pronto, è da cinque anni che ci lavoro, da quando sono entrato nel 2009 in Ferrari Drivers Academy. Ho già due stagioni di Formula 1 alle spalle. Oggi i piloti della Ferrari hanno tutti e due un contratto. Ma se si presentasse un’opportunità…”. Già.

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