La Formula 1 all’epoca dei social network: intervista a Jacopo Rubino

lunedì 17 novembre 2014 · Esclusive
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Cambia il mondo, la novità passa attraverso i social network. La Formula 1 li ha scoperti tardi, adesso ne è travolta. Di motorsport e social network si occupa Jacopo Rubino: nel 2013 laureato a Pavia in Comunicazione Professionale e Multimedialità con tesi specialistica su giornalismo, relazioni pubbliche e automobilismo sportivo, oggi è nel team di Sky Sport F1 HD dopo una lunga esperienza nei siti web specializzati sulle corse.

F1WEB.it: Hai seguito quasi tutte le discipline motoristiche, dalla Formula 1 al karting, rally e mototociclismo compresi. Com’è messo il motorsport nel rapporto con i social network?

Jacopo Rubino: È difficile esprimere un giudizio singolo, il motorsport è molto variegato. Comunque ha cavalcato bene l’onda attraverso tutti gli attori: organizzatori, squadre e piloti. Inevitabile che alcuni, specialmente negli Usa, siano stati più reattivi e capaci, o raccolgano risultati migliori grazie a fattori favorevoli. Di sicuro le corse hanno tratto giovamento da social e internet in generale.

F1WEB.it: Ecclestone però a Campaign Asia ha appena dichiarato che Twitter e Facebook sono “un nonsenso senza valore aggiunto”…

JR: Sono le parole di un ottantaquattrenne. All’epoca fiutò prima di tutti il potenziale della tv per rendere grande la Formula 1, oggi non capisce la forza dei social media. Il loro valore aggiunto a volte esula da modelli puramente commerciali, è più difficile da cogliere e misurare, però esiste.

F1WEB.it: Ecclestone dice anche che non bisogna puntare sui giovani…

JR: E commette un grosso errore. I giovani saranno gli adulti di domani, è importante fidelizzarli subito.

F1WEB.it: Chi sta sfruttando meglio il potenziale dei social?

JR: Hamilton e Alonso hanno più di due milioni di follower su Twitter, ma sono le squadre la vera forza trainante. La McLaren forse è stata la prima a crederci sul serio. La Lotus è quella che fa più parlare di sé, ma è soprattutto audace, a volte sbagliando. Ma a prescindere dai risultati in pista, apprezzo il lavoro della Sauber.

F1WEB.it: Qual è il prossimo passo che deve fare la Formula 1?

JR: Deve avvicinarsi ai suoi appassionati, creare più interazione. Con un buon utilizzo dei social si può recuperare il terreno perduto. Il primo passo è stato il definitivo lancio dell’account @F1 su Twitter. I messaggi degli utenti e i numeri dimostrano che funziona. Il pubblico è una risorsa, rende la Formula 1 appetibile a case, sponsor e media. Altrimenti non c’è futuro.

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