Tutto vero, un buco nelle regole: sviluppare i motori nel 2015 si può. Ma non è disgelo

venerdì 2 gennaio 2015 · Regolamenti
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Sembrano pilotati certi abbagli, sapientemente gestiti, quantomeno programmati in anticipo. C’è un buco clamoroso nelle regole che la Federazione Internazionale confessa e che Autosport in esclusiva mondiale svelava a dicembre: non c’è una sola riga di norme che fissa la data per depositare la versione evoluta delle unità motrici per il 2015.

La segnalazione era partita dalla Ferrari con James Allison al meeting delle squadre a Yas Island, in occasione dell’ultima tappa del campionato. Adesso la conferma arriva da un portavoce della Federazione:

Si è sempre ritenuto, anche se non fosse esplicitamente riportato nelle regole, che i costruttori dovessero gestire le modifiche al motore nei limiti delle regole e che dovessero inviare il progetto del motore del 2015 entro la prima gara. È semplice, ma nel libro delle regole non c’è scritto da nessuna parte.

Non significa che lo sviluppo è totalmente libero, perché ogni motorista resta vincolato a modificare esclusivamente quei componenti su cui il regolamento concede effettivamente gli step.

Soprattutto, nel rispetto dell’appendice 4 del regolamento tecnico, nell’arco del campionato ogni fornitore non può giocarsi più di 32 gettoni di sviluppo rispetto al progetto di base che ha depositato nel 2014 e che resta la versione di riferimento.

Tradotto, vuol dire che ogni unità nel complesso può cambiare circa per il 48%, per cui in teoria non è detto che gli errori più grossi abbiano una soluzione immediata.

Non è il disgelo impudente che invocavano Ferrari e Renault per acciuffare la Mercedes che sui motori ibridi ha capito più di tutti e prima di tutti. Ad ogni modo, quella della Federazione è una svista infida che ai perdenti concede un lasso di tempo più ampio per valutare le modifiche prima di portarle in pista.

Un’autorizzazione che non spetta all’Honda. Lo precisa una lettera di Whiting che sempre Autosport ha avuto modo di vedere: “Siccome i costruttori attuali sono stati obbligati a omologare i loro progetti il 28 febbraio 2014, ci sembra corretto ed equo chiedere che un nuovo motorista depositi l’unità entro il 28 febbraio 2015”. Da Tokyo nessuna reazione.

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