L’unico americano con la superlicenza: Alexander Rossi punta il team di Gene Haas

giovedì 15 gennaio 2015 · Esclusive
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È l’unico yankee con la superlicenza per la Formula 1, un primato che significa tutto o niente: perché il circo investe negli Usa, ma i posti liberi restano pochini. A meno che l’opportunità non l’offra il team di Gene Haas per mettere un americano in una squadra americana. Lui ci conta. F1WEB.it intervista Alexander Rossi: le prospettive e le speranze, con un pensiero a Bianchi.

F1WEB.it: Il tuo obiettivo è chiaro, un ruolo ufficiale in Formula 1. A che punto sei?

Alexander Rossi: Da sei anni mi sono messo a lavorare nell’ottica di un volante in Formula 1. Ci sono andato vicinissimo diverse volte la scorsa stagione. Abbiamo aperto la strada a qualcosa di importante, devo continuare a spingere.

F1WEB.it: Ma sembra che tu stia guardando con interesse all’Indycar. Cosa bolle in pentola?

AR: In effetti sto considerando diverse opportunità. Sono concentrato su un piano di lungo termine per la Formula 1, però il mio obiettivo per il 2015 è guidare dopo due anni da riserva. Sono ottimista sulla prossima stagione, il prossimo capitolo della mia carriera.

F1WEB.it: Sarà un capitolo senza Formula 1?

AR: Sto cercando di correre nel 2016. Ma sfortunatamente, come tutti sanno, i posti in Formula 1 sono virtualmente indisponibili, adesso ce ne sono anche meno per via della caduta dei piccoli team. L’ho vissuto in prima persona sia con Caterham che Marussia. Sono stato fortunato a guidare per più d’una squadra. Ho fatto esperienza. Ora ho bisogno di tornare a gareggiare.

F1WEB.it: Comunque per il 2016 è previsto il debutto del team Haas. Che è americano. E oggi tu sei l’unico americano con la superlicenza…

AR: Infatti sono interessato al team Haas. Ho conoscenze, ho maturato esperienze. E penso che per favorire la presenza di questo sport in America la gente ha bisogno di un pilota di casa. Haas in questa direzione aggiunge un altro elemento. Ogni anno torno al circuito di Austin per il Gran Premio, trovo che lo sport stia crescendo. Io sono orgoglioso di essere parte dello sviluppo della Formula 1 in America. Si farà qualcosa d’importante con l’arrivo di Haas.

F1WEB.it: Nel 2014 sei stato in Marussia e hai lavorato con Jules Bianchi. C’è da rivolgergli un pensiero per l’anno nuovo…

AR: I miei pensieri e le mie preghiere a Natale e Capodanno erano per Jules e la sua famiglia. Come ogni giorno. Lui è il mio compagno di squadra, il mio avversario, ma prima di tutto è un amico. Prego perché guarisca subito. Gli aggiornamenti recenti sono incoraggianti. È positivo che sia tornato in Europa per la riabilitazione. Speriamo di ricevere presto altre belle notizie.

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