Equità. Oppure un ricatto: le ragioni dietro la svolta che apre lo sviluppo anche all’Honda

lunedì 19 gennaio 2015 · Regolamenti
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Ha tutte le basi per essere l’anno dei motori perché adesso la concessione sullo sviluppo si estende anche all’Honda. Lunedì gli emissari di Tokyo erano a Parigi per il meeting con Charlie Whiting. Evidentemente con argomentazioni solide e convincenti. Oppure col ricatto, perché sulla stampa inglese era trapelata l’ipotesi del reclamo su ogni gettone di sviluppo che avessero giocato gli altri.

In un modo o nell’altro, alla fine la linea della Federazione è cambiata: il 28 febbraio il marchio dell’acca è sempre tenuto a depositare il motore, ma può svilupparlo nell’arco del mondiale. Come la concorrenza insomma. E può impegnare un numero di jolly pari alla media di quelli che gli altri motoristi si lasciano disponibili.

Estremizzando: significa che se Ferrari, Mercedes e Renault alla scadenza del 28 febbraio scelgono di lasciarsi in cassa tutti i gettoni per giocarli un po’ per volta nel limite delle unità che concede il regolamento, li eredita automaticamente anche Honda. Bruciandoli tutti invece glieli negano.

Ad ogni modo, per chi non mastica di matematica e cavilli, Whiting faceva quest’esempio: “Se i tre motoristi hanno risparmiato otto, sette e cinque gettoni prima dell’inizio della stagione, Honda ne può usare sei”. La media direbbe 6.7, ma la circolare di Parigi specifica che va arrotondata all’intero più basso.

Messa in questi termini è una svolta equa: “Sarebbe corretto – diceva Whiting dopo la conversione – assicurare ad ogni motorista le stesse opportunità di sviluppo durante la stagione”.

Però Honda il suo bonus se l’è già speso. Pure grosso. L’aveva segnalato Stefano Domenicali in tempi non sospetti, un anno fa quando gli altri hanno dovuto omologare i progetti e Honda no perché formalmente ancora non iscritta: “Loro possono adeguarsi in funzione dei problemi che verranno fuori. Non abbiamo trovato nessuna soluzione”.

Perché la Fia non poteva imporre nessuna restrizione che scoraggiasse ogni altro motorista potenziale. La stessa valutazione che più d’ogni ricatto l’ha convinta al cambio di rotta adesso.

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