Nessun malore, forse un cedimento. Resta un mistero l’incidente di Alonso a Barcellona

domenica 22 febbraio 2015 · Test
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Il riserbo è strettissimo, la McLaren si chiude nel silenzio, ringrazia “per tutti i messaggi di supporto a Fernando”, non dà chiarimenti su un episodio che resta indecifrabile nella dinamica e nelle circostanze. Sono le 12:35 quando Fernando Alonso esce di pista alla curva 3, ha fatto solo venti giri e non ha mai forzato. Pare non stesse spingendo nemmeno al momento dell’incidente.

Che poi, pure chiamarlo incidente è un parolone. Là i piloti tengono la traiettoria esterna, sulla linea di sinistra. Alonso invece si trova a destra e sembra voglia accostare in sicurezza.

Su questo punto c’è la testimonianza diretta di Vettel: “Lo seguivo, la velocità era bassa, forse 150 chilometri all’ora. Poi lui ha puntato verso destra, verso il muro. Una manovra strana”.

Nelle foto di Jordi Vidal per Marca si vede che la McLaren procede sulla fascia d’erba tra l’asfalto e le barriere, per cui perde una pioggia di elementi del fondo scocca e rompe l’ala anteriore.

Comunque apparentemente Alonso il muretto lo colpisce solamente di striscio, con la posteriore destra. Anche se la centralina della macchina rileva una decelerazione superiore a 15G, che non è lieve, ma nemmeno terribile.

Perciò preoccupa e fa riflettere il fatto che i commissari e l’equipe di soccorso l’abbiano trovato in stato confusionale. Lo conferma Fabrizio Borra, il preparatore atletico. Che però smentisce con rabbia l’ipotesi del malore: “Fernando non è svenuto, è stato un comune incidente”. Forse innescato da un cedimento tutto da spiegare. E non è un caso che la McLaren poi abbia chiuso le prove e non sia tornata in pista nemmeno con Button.

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