Non solo scocche: il grafene è la soluzione ingegnosa anche per le batterie

giovedì 5 marzo 2015 · Tecnica
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Rischia di soppiantare i materiali tradizionali nella fabbricazione dei telai delle auto da corsa per quanto è leggero e resistente, ma nell’ambito delle competizioni c’è anche un altro aspetto che fa del grafene una soluzione interessante: la possibilità di migliorare le performance delle batterie.

È un problema che la Formula 1 patisce da quando sperimenta il recupero d’energia: per motivi di affidabilità e ingombri, il ridimensionamento delle batterie al litio è una sfida. In quest’ambito, l’idea del grafene è concreta ma va chiarita, nel senso che contrariamente a certe prospettive ottimistiche e fantascientifiche, il litio resta comunque l’elemento attivo e non può essere sostituito dal grafene.

La precisazione è del dottor Francesco Bonaccorso, dei Graphene Labs dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Di grafene ha già discusso su F1WEB.it. Sul tema delle batterie a ioni di litio ricorda che lo schema è rigido: anodo, catodo ed elettrolita. Nella stragrande maggioranza delle applicazioni ad accumulo energetico che si basano sulla tecnologia degli ioni litio, l’anodo è realizzato in grafite. Ma il grafene è un’alternativa:

“In uno studio recente abbiamo ottenuto delle performance superiori a quelle dei dispositivi convenzionali commerciali. Si tratta di un prototipo che mostra anche flessibilità e leggerezza. Associate alle performance, sono caratteristiche fondamentali per lo sviluppo dei dispositivi di nuova concezione”.

Non finisce qui perché di strada ce n’è pure un’altra: “Grazie agli elevati valori di conducibilità elettrica, il grafene può anche essere utilizzato al catodo, come coadiuvante del litio che invece in termini di conducibilità elettrica è limitato, per cui rende meno efficiente il trasferimento d’energia con il circuito esterno alla batteria”.

In prospettiva, è lecito immaginare una batteria che per effetto del grafene su entrambi gli elettrodi sia più leggera e più performante. Anche più interessante per la Formula 1, perché la Fia contava di introdurre nel 2015 l’obbligo dell’elettrico in pit-lane e invece ha dovuto rinviarlo a data da destinarsi perché le squadre non si sentono tranquille.

Fia, kers,