Mega spot a Pirelli: anche Ecclestone bacchetta la Ferrari. E risponde a Michelin

venerdì 4 settembre 2015 · Politica
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Vale più di mille campagne pubblicitarie, è un mega spot a Pirelli il comunicato della società di Bernie Ecclestone a valle della pubblicazione dell’analisi in cui la casa della Bicocca sostanzialmente ribadisce la tesi dell’usura per spiegare l’incidente di Vettel in Belgio.

C’è tutta la mano politica di Bernie nella nota ufficiale della Foa che si porta dietro diverse implicazioni. La difesa convinta un partner ufficiale “di prima classe”, la condanna implicita alla Ferrari, esplicita ai “concorrenti che quando preparano le strategie dovrebbero rispettare i saggi consigli di Pirelli”.

Perché l’altro punto chiave dell’intervento della Fom sta nella filosofia del rapporto con la P lunga, che quelle mescole a durata ridotta le pensa appositamente “per contribuire alla sfida e all’intrattenimento” e volendo “sarebbe perfettamente capace di fare delle gomme che durano tutta la gara”. 

Qui c’è il messaggio cifrato all’indirizzo di Michelin che vuole la revisione degli aspetti tecnici e sportivi, i cerchioni da 18 pollici e soprattutto le gomme con vita utile più lunga, per cui cerca i consensi nella gara d’appalto alla nuova monofornitura del 2017 e strumentalizza la polemica del Belgio.

Diceva il boss del Bibendum: “Non ha senso produrre dei pneumatici che durano dieci giri. Bisogna dare ai piloti una gomma che permetta di estrarre il 100 per cento dalla macchina. Ma dobbiamo parlarne con gli ingegneri e con Ecclestone”. Che la sua posizione adesso l’ha chiarata: in pole resta Pirelli.

Oltre al fatto che Michelin proprio a Spa nel 2004 aveva clamorosamente toppato: s’erano sfaldate per delaminazione le gomme di Coulthard, Button e Montoya. Anteprima al clamoroso forfait collettivo di Indianapolis.

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