Pirelli sta rinnovando. O l’ha già fatto. E Michelin s’è giocata male le carte

mercoledì 14 ottobre 2015 · Politica
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Il comunicato ufficiale ancora non esiste, ma l’immagine della stretta di mano tra Ecclestone e Tronchetti Provera sulla griglia di partenza di Sochi ha detto già tutto: Pirelli rilancia e rinnova, si prepara a un altro triennio da fornitore unico dopo i primi due mandati.

C’è ancora un anno per definire i dettagli, sul piano tecnico e soprattutto su quello commerciale. Anche perché Hembery a gennaio aveva chiesto chiarezza quando la maggioranza della P lunga era passata ai cinesi: “Se hai intenzione di chiudere un contratto, è giusto sapere cosa stai firmando”.

Ad ogni modo, l’intenzione del rinnovo è condivisa. Il Tronchetti della felicità in Russia ai microfoni di Sky diceva: “Consolida la nostra presenza in Formula 1. I team sono d’accordo, soprattutto quelli importanti come Mercedes e Ferrari”. Ha detto proprio così, prima Mercedes e poi Ferrari.

Ecclestone invece da parte sua l’appoggio incondizionato l’aveva già espresso all’inizio di settembre con un mega spot della Fom dopo il casino del Gran Premio del Belgio.

Già, il Belgio e le polemiche che hanno rimesso in carreggiata Michelin con la filosofia delle mescole che durano di più, uno dei capisaldi a cui il Bibendum aveva subordinato la candidatura a giugno.

È finita che l’omino gonfiato s’è giocato male le carte, ha strumentalizzato l’episodio della foratura di Vettel a Spa, ha cavalcato una ribellione furiosa sui mass media, ha promesso “una gomma che permetta di estrarre il 100 per cento dalla macchina”, non ha calcolato che le regole del gioco le dettano Ecclestone e il Gruppo Strategia piuttosto che il fornitore in carica, meno che mai il fornitore che ancora non ha la firma sul pezzo di carta.

Pirelli la legge dello show l’ha sempre accettata. E condivisa. Anche a costo di rischiare la faccia per situazioni fuori controllo. Tipo Silverstone nel 2013. Perciò ha sempre vinto l’appalto e di nuovo lo vincerà.

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