Renault, Sorensen, Jorda e il carro di buoi

martedì 9 febbraio 2016 · Mercato
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Dopo il ritiro di Susie Wolff e la fine del rapporto tra Simona De Silvestro e la Sauber è l’unica donna in Formula 1. Per cui ovviamente c’è anche lei nel nuovo staff della Renault, conserva quel posto nel programma giovani che le era stato assegnato dalla Lotus. Ma poi, Carmen Jorda, 28 anni a maggio, non è nemmeno così giovane per un programma giovani che sia tale.

Del resto, a luglio l’anno scorso alludeva a lei Michele Mouton della Commissione per le donne nell’automobilismo sportivo – quando parlava di ragazze che “sono riuscite a fare la scalata più per ragioni di marketing e di politica“.

Appare forzata in effetti la conferma in Renault considerando quello che offre il panorama del motorsport. Per esempio Marco Sorensen. Che alla stampa danese con rabbia svela:

Al simulatore sono sempre stato 12 secondi più veloce. Ho fatto anche 60 giorni di prove, ossia quanto Magnussen alla McLaren. Il fatto che le abbiano rinnovato il contratto mi ha offeso troppo, ho capito che era il momento di andarmene. Non posso permettermi i 7 milioni di euro che a quanto pare servono per comprarsi un volante.

Jorda il volante però lo vede di rado. Anzi mai. Piuttosto, fa pubbliche relazioni, si fa inquadrare ai Gran Premi, dispensa ammiccamenti e mostra gli sponsor.

Per cui Sorensen tutto sommato perde poco. Resta il fatto che nel paddock tira più un pelo di Jorda che una coppia di buoi. E se di mezzo ci sono anche i quattrini allora non c’è partita.

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