Sauber, uno sgarro tira l’altro. Retroscena e accuse dietro l’incidente di Montecarlo

giovedì 2 giugno 2016 · Dal paddock
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Tempi bui, si scriveva ad aprile: i dipendenti ricevono lo stipendio in ritardo, non ci sono né sponsor né prestazioni. Al punto che dopo il Bahrain si sussurrava l’addio. La Sauber tra prestiti e anticipi di pagamento in qualche modo resta in pista. Salvo incidenti, vedi il Gran Premio di Montecarlo.

È lungo e urticante lo strascico polemico del pasticcio della Rascasse, lo scontro fisico che allunga la lista dei precedenti illustri di incidenti fra compagni di squadra, un episodio che Monisha Kaltenborn giustamente definisce “assolutamente inaccettabile”. Soprattutto in tempi di vacche magre.

Ericsson al giro 30 cerca una manovra disperata per passare Nasr in un punto difficile, comunque non impossibile. Dove ha già infilato Bottas nel primo stint. Ma dove Trulli sbagliando a prendere le misure nel 2010 è volato in testa a Karthikeyan.

La tesi della stampa brasiliana è che Ericsson l’incidente l’abbia provocato deliberatamente, per reazione estrema all’atteggiamento di Nasr che non dava strada malgrado gli ordini di scuderia. Sulla volontarietà dell’episodio chiaramente nessuna prova. Il messaggio di scambio di posizioni, comunque, quello c’è stato. E Nasr ha risposto picche perché secondo lui non c’era motivo di telecomandare il sorpasso. Ovvero, in base alle dichiarazioni raccolte da Autosport:

The team could see all the data, they could see my tyres were down on temperature and they could see there were issues I was having on the engine side. Once I got that clear, the pace was there so there was no reason to swap positions at that time. I got the message, but I didn’t feel it was the right time.

Dietro c’è uno scambio di sgarri, una storia di fiducia svanita. Nasr sostiene che l’anno scorso per due volte Ericsson ha rifiutato di farsi da parte. Per cui lui a Montecarlo s’è sentito in dovere di restituire lo sgambetto. Ericsson da parte sua evidentemente sente l’autorità indiretta che gli viene dagli sponsor. Dice:

I was catching him by three or four seconds a lap. I got stuck behind and called for the team what to do and they told me they were going to tell him to swap positions. They told me this for seven or eight laps and this didn’t happen so I said to the team, ‘I will have to try and make a move myself’. I got the green light from my engineer to try and make the move. It could have been avoided if orders were followed.

La Fia ovviamente la sanzione l’ha data a lui, due punti di penalità sulla superlicenza. E adesso la Sauber oltre ai debiti ha una squadra che cade a pezzi. In tutti i sensi.

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