Moving under braking, i piloti incalzano Whiting: il “passettino” di Verstappen diventa illegale

sabato 22 ottobre 2016 · Regolamenti
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Pare che non fossero tutti d’accordo, secondo qualcuno la mossa di Verstappen – il “moving under braking” nel gergo delle corse, quel passettino laterale a tradimento in frenata – è borderline ma tutto sommato dentro i limiti.

Fatto sta che dal meeting dei piloti ad Austin è uscita la richiesta formale di un intervento da parte della Fia, per cui alla fine il partito del proibizionismo l’ha vinta e Whiting sabato pomeriggio prima delle qualifiche ha diramato la nota che pur senza riferimento esplicito alcuno, di fatto condanna la difesa estrema a cui Verstappen è avvezzo. Testualmente:

Any change of direction under braking which results in another driver having to take evasive action will be considered abnormal and hence potentially dangerous to other drivers. Any such move will be reported to the stewards.

La sanzione resta a discrezione dei commissari, quindi tecnicamente dipende dal pool di gara. Ma si parla anche di squalifica. Insomma l’episodio di Suzuka, il duello fra Verstappen e Hamilton alla chicane – al di là della gestione maldestra della Mercedes – in retrospettiva sarebbe passibile di condanna.

Quello, come pure tutta una serie di altre manovre del bimbo monello della Red Bull. Per dire: Montreal con Rosberg, Budapest e Spa con Raikkonen. Ad ogni modo, Carlos Sainz a motorsport.com faceva un’osservazione interessante:

I think it has been the last couple of years, I saw it last year. Maybe the big names were not involved, but as always in Formula 1, when things happen at the front it gets a bit more commented on. It is always the same case, as soon as it gets a bit more up the thing it gets a bit more commented.

Tradotto: Verstappen lo faceva anche in Toro Rosso, la Fia il freno poteva metterlo prima. Il punto è che la direttiva per i duelli educati concedeva il cambio di direzione ma non specificava che fosse concesso solo in accelerazione.

Adesso i commissari sanno ufficialmente dove comincia l’illecito. E hanno un documento scritto che li autorizza all’intervento anche se non c’è la collisione.

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