La Formula 1 in Sudafrica tra Natale e l’Epifania

domenica 1 gennaio 2017 · Amarcord
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Il circo massimo dei motori smonta le tende alla fine di novembre e le rimonta a febbraio: il 2016 s’è chiuso ad Abu Dhabi il 27 novembre, il 2017 scatta a Melbourne il 26 marzo. Oggi è questo il ritmo. Ma c’è stata un’epoca in cui il mondiale cominciava nella settimana di Capodanno… oppure si chiudeva a Natale. Queste le gare ufficiali che la Formula 1 ha corso tra la Vigilia e l’Epifania. Tutte in Sudafrica. E in più c’era la Tasman Series.

28 dicembre 1963, East London

Ha già il titolo, ma Clark strapazza Gurney e Hill, consolida il medagliere e vince per la settima volta su dieci corse, quando invece il regolamento conta solo i sei risultati migliori. Gareggiano otto sudafricani, prendono in affitto dai big i telai degli anni precedenti.

29 dicembre 1962, East London

Di tutte, la stagione del 1962 è quella che finisce più tardi. Clark abbandona per una perdita d’olio; Graham Hill intasca vittoria e campionato. Con lui, è iridata anche la Brm: “La proposta di correre per quella squadra era stata un lampo meraviglioso nel mio grigiore quotidiano. Vivevo nelle corse eppure mi annoiavo. Avevo perso anche l’umorismo”.

1° gennaio 1965, East London

Clark dalla pole si aggiudica con grand chelem il Gran Premio del Sudafrica; con Surtees e Graham Hill si forma per la prima volta un podio già visto, quello di Silverstone del 1963. Goodyear si mette in gioco con la Brabham, lancia l’assalto al monopolio di Dunlop.

1° gennaio 1968, Kyalami

Diventa un’odissea il viaggio verso il Sudafrica: le squadre devono cambiare tre voli, accumulano mezza giornata di ritardo, qualcuno si brucia le prove. Non se la passa meglio chi si muove per mare: la McLaren di Hulme si danneggia nel trasporto, i meccanici si fanno prestare i ricambi dagli altri team. S’impone ancora Clark, praticamente a Capodanno vince solo lui; marca l’ultimo successo, peraltro all’ultima apparizione nella serie prima dell’incidente fatale di Hockenheim.

2 gennaio 1967, Kyalami

Il Sudafrica l’adotta, prende a cuore la sua causa romantica: John Love s’iscrive da privato con una Cooper T79 da Tasman Series che beve come un cammello, la fa modificare con due serbatoi ausiliari per coprire la distanza di gara. Non basta: per l’altitudine i consumi sono più severi del previsto, gli impongono il rifornimento a sette giri dalla fine quando è appena andato in testa, lo ricacciano in seconda posizione, dietro a Pedro Rodriguez che dà alla Cooper l’ultima vittoria.

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