Ferrari entra in Liberty Media: così il Cavallino rompe un’altra volta il fronte

giovedì 6 aprile 2017 · Politica
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La mossa s’è formalizzata alla fine di febbraio: la Ferrari ha alleggerito la partecipazione al pacchetto della Formula 1 per entrare direttamente in Liberty Media recuperando pure 2.7 milioni di dollari per dividendi non distribuiti.

Era trapelato che Liberty Media volesse riservare alle squadre la prelazione sul 20 per cento del pacchetto dei diritti commerciali della Formula 1, un modo come un altro per “allineare gli interessi”, diceva Greg Maffei.

Non s’è mosso nessuno, Mateschitz tuttora resta incerto sulla validità dell’offerta, per via di una serie di clausole che andrebbero sottoscritte. Invece Marchionne un po’ alla volta s’è convinto. E per quanto non ci fosse nessun vincolo d’onore nei confronti degli altri team, la Ferrari adesso esce dai ranghi, di fatto rompe un’altra volte il fronte.

Come nel 2005 quando i costruttori erano compatti per fare una serie alternativa. E come nel 2011 quando insieme con la Red Bull la rossa è uscita dalla Fota. Entrambe le volte, per seguire la carota di un accordo commerciale più fruttuoso. Ecclestone in cambio ha voluto un impegno a restare nel giro. Almeno fino al 2020, pare.

Stavolta la Ferrari oltre a mettere soldi vivi in cassa s’infila nel nuovo quadro di comando. E probabilmente fa in modo da preservare quel bonus storico che Liberty Media parlava di tagliare.

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