Vettel verso la Mercedes (?), un senso alle pinne di squalo, gli incassi della Ferrari

mercoledì 10 maggio 2017 · Snack news
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Stoccarda chiama. Gli interessati negano come vuole la prassi, ma nel paddock serpeggia la voce che Vettel abbia un accordo preliminare con la Mercedes per spostarsi con le frecce d’argento nel 2018. L’ha scritto Leo Turrini, ma a Sochi l’aveva anticipato già Eddie Jordan.

Dimmi chi sei. In applicazione di una direttiva di aprile, da Barcellona la Fia vuole che i piloti siano immediatamente identificabili dal pubblico, al di là dei colori dei caschi. Quindi via libera a numeri e nomi giganti. La Mercedes sfrutta la pinna di squalo. Che praticamente trova un impiego intelligente ora che il Gruppo Strategia ha già deciso di vietarla dal 2018

#Riccanza. Ogni anno i numeri lo ribadiscono: la Ferrari è la squadra che guadagna di più anche quando perde. La Fom ha distribuito i compensi del 2017 e la Scuderia – secondo i dati di Autosport e motorsport.com – ha preso 165 milioni di euro, circa 8 milioni più della Mercedes che ha vinto il titolo. È l’effetto di una distribuzione che si basa sui trascorsi storici oltre che sui piazzamenti, più che mai iniqua per i piccoli team alla luce del fallimento della Manor.

Gli obblighi del mestiere. Ce la mette tutta per apparire concentrato, quando invece la testa ce l’ha già alla 500 Miglia di Indianapolis. Alonso alla vigilia del Gran Premio di Spagna assicura: “Sono entusiasta di correre a Barcellona. Ho vissuto tanti momenti belli, è speciale correre dinanzi al tuo pubblico”. Tenero.

Amarcord. Si compie il 10 maggio del 1975 la resa malinconica di Graham Hill che a Monte Carlo nelle prove ufficiali si blocca all’altezza del casinò, manca la qualificazione per la prima volta in carriera, alla sua ultima partecipazione, sulla pista dove s’è imposto cinque volte. Il diario dei Gran Premi di F1WEB.it è disponibile in print-on-demand su ilmiolibro.it.

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