Intrecci pericolosi: il cartellino di Sainz per liberare la McLaren dallo spettro dell’Honda

venerdì 15 settembre 2017 · Mercato
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Solo il tempo può dire chi ha fiutato l’affare e chi ha preso un bidone in questa trattativa macchinosa che al di là degli entusiasmi diplomatici e dei soldi freschi nasconde incognite per tutti sul piano sportivo.

A Singapore si tirano le fila di un gioco di contratti ingarbugliato, si chiude un’operazione da emicrania tra squadre, motoristi, piloti e direzione centrale della Formula 1, un lavoro lunghissimo e delicatissimo di diplomazia. Ammette Chase Carey:

We are pleased that the teams and constructors involved in these intensive and complex discussions have reached an agreement satisfactory to all concerned. We had put ourselves at the disposal of the various parties to try and facilitate the best possible outcome for everyone.

I negoziati a Monza ha dovuto riaprirli Liberty Media con Ross Brawn per fare in modo che l’Honda restasse nel giro anche senza il rinnovo con McLaren. È questo il primo punto chiave: il fallimento di un sodalizio che nei piani doveva fare scintille e invece ha fatto solo fumo.

È finita che il vertice della McLaren ha iniziato a cercare una via d’uscita, gli avvocati l’hanno trovata. Adesso Honda ripiega su Toro Rosso, così la fornitura della Renault viene girata direttamente alla McLaren. Uno scambio di motori praticamente. Ma Renault a rompere con Toro Rosso non ci stava, nasce da qui la necessità di mettere sul piatto anche la disponibilità di Sainz che tra Monza e Singapore è diventato uomo mercato. E merce di scambio.

Il suo cartellino passa in prestito da Toro Rosso a Renault per il 2018, la vittima del rimpasto chiaramente è Palmer. Per il team di Mateschitz invece il ritorno è soprattutto economico. Resta appeso solo il futuro di Alonso, lui dice che ci vuole ancora tempo. Renault a Woking teoricamente gli dà garanzie, ma il contratto glielo pagava l’Honda…

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