Le qualifiche ad Abu Dhabi, la pole di Bottas, un ombrellone in pista e la Formula 1 virtuale

sabato 25 novembre 2017 · Snack news
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È di Bottas davanti a Hamilton la pole di Abu Dhabi, l’ultima di un campionato stanco che per inerzia si trascina verso la chiusura. Teoricamente il secondo posto nel mondiale è ancora in bilico. E pure fattibile per Bottas, ci vuole una grande prova di forza da parte sua e uno scivolone da parte di Vettel. Dati i precedenti, non impossibile come abbinamento di eventi.

L’ombra dell’ombrello. Il paddock la prende a ridere, internet si sbizzarrisce con una nuova serie di meme. Ma di comico l’episodio non ha niente: nell’ultima sessione di prove il vento porta sulla pista un mega ombrellone, Verstappen lo schiva d’un soffio. Va bene l’halo dal 2018, ma per la sicurezza si può fare anche altro… Era successo già a Interlagos l’anno scorso.

In punizione. Quattro gare in Formula 1, quattro volte retrocesso in fondo alla griglia per sostituzione dei componenti del motore: è una specie di record quello di Hartley. Forse che la Renault sta cercando di abituarlo al destino che l’aspetta nel 2018 con l’Honda

Sfide in casa. Al netto delle retrocessioni per sostituzioni tecniche o penalità, nel resoconto finale degli scontri diretti tra compagni di squadra, è Hulkenberg il migliore in qualifica, 16 a 0 contro Palmer.

L’Italia in qualche modo. Non ci sono italiani in Formula 1, ma ce ne sono quattro dietro alla consolle in Formula 1 esports, la versione virtuale della massima serie che ad Abu Dhabi assegna il mondiale: sono Tiziano Brioni, Alberto Foltran, Nicolò Fioroni e Gianfranco Giglioli.

Appendici turbolente. Sembrava si riaprisse la porta alle pinne di squalo che il Gruppo Strategia aveva deciso di vietare per il 2018. E in effetti un senso per tenerle s’era trovato, le squadre le usano per segnalare nomi e numeri dei piloti da quando la Fia ha chiesto che le macchine siano immediatamente identificabili dal pubblico, al di là dei colori dei caschi. Invece niente, la McLaren ha messo un veto pretestuoso, per rompere le uova nel paniere a chi è già avanti con la progettazione.

Soldi russi… e coreani. C’è una riflessione interessante sulla partecipazione di Sirotkin al test con la Williams dopo Abu Dhabi: la Renault evidentemente ha deciso che può lasciarlo andare, per quanto lui sia uno dei più ricchi per dote degli sponsor. La Regie ha messo gli occhi su Jack Aitken, anglo coreano, un altro che non è messo male con la valigia.

Amarcord. Zanardi il 25 novembre del 2006 fa un test sulla Sauber all’autodromo di Valencia, a cinque anni dall’incidente in cui ha perso le gambe: “Mi sento come uno che è rimasto per anni su un’isola deserta e viene raggiunto da una top model”. Il diario dei Gran Premi di F1WEB.it è disponibile in print-on-demand su ilmiolibro.it.

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