Gomme a battistrada più sottile per tutto il campionato: pro e contro dei pneumatici per il 2019

mercoledì 14 novembre 2018 · Tecnica
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È un punto controverso: Pirelli, Federazione e Formula 1 iniziano a domandarsi se la strada del degrado accelerato delle gomme sia quella più giusta nella direzione dello show. La risposta non ce l’ha nessuno, nel frattempo per il 2019 arriva una decisione importante, l’adozione dei pneumatici a battistrada ribassato per tutto il campionato.

Si tratta della soluzione che quest’anno ha alimentato una polemica furiosa: Pirelli a Barcellona, Le Castellet e Silverstone ha portato un battistrada più sottile di 4 decimi di millimetro, “una modifica invisibile” che è partita da un suggerimento di Mercedes per risolvere il problema del blistering.

Una linea d’azione che alla fine è tornata utile a tutti. Pure alla Ferrari. Se n’è convinto perfino Vettel dopo altri test, lui che prima lanciava accuse neanche tanto velate.

Non è preciso il parallelo con il 2018, in effetti le gomme del 2019 hanno nuova geometria e nuova carcassa. Ma il principio che c’è dietro la riduzione del battistrada resta immutato. Coi vantaggi e svantaggi.

Cioè: Pirelli riduce il rischio della formazione delle vesciche sulle gomme, dà una mano ai piloti nella gestione dei pneumatici, risparmia loro quella sofferenza che hanno patito per esempio Ferrari a Monza e Mercedes a Sochi. Dove c’erano i pneumatici convenzionali.

Per contro, se la gomma è meno propensa al surriscaldamento è anche più refrattaria ad andare in temperatura nella finestra di esercizio. Un tema col quale le squadre cominciano a confrontarsi ad Abu Dhabi nei test dopo l’ultimo Gran Premio.

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