Le qualifiche a Baku: sempre Mercedes, con astuzia dopo il primo sfondone di Leclerc

sabato 27 aprile 2019 · Snack news
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L’uomo in meno. La Ferrari di Leclerc torna ai box sul carro attrezzi, lui trattiene a malapena le lacrime dopo che in Q2 alla curva per la strettoia in salita verso la città vecchia si fuma una chance concreta di combattere per la pole dopo l’hat trick delle prove libere. È il primo sfondone del bimbo d’oro da quando guida la rossa. Un bel tweet di consolazione e incoraggiamento glielo scrive Button: “Non ci sono alti senza bassi”.

Astuzia tedesca. Con un avversario in meno, Mercedes si organizza con le scie, finge una prova di partenza all’uscita dei box per liberarsi di Vettel e non dargli scia. Finisce con un’altra prima fila tutta d’argento. Ma c’è Bottas davanti, per una manciata di millesimi.

Il primo degli altri. Mai sul ritmo del compagno di team, Vettel porta a casa la terza piazza. Lamenta di non aver trovato la scia giusta. Le scuse per giustificarsi invece inizia a trovarle sempre benissimo. Come solo Fisichella sapeva fare quando l’intervistava quella pacioccona bonaria di Stella Bruno.

La curva dei botti. Nello stesso punto in cui sbaglia Leclerc, un incidente lo patisce anche Kubica: è la seconda tegola per la Williams che ha già usato parte dei ricambi per Russell dopo l’episodio assurdo del tombino scoperchiato. Piove sempre sul bagnato.

Di male in peggio. Gasly accumula penalità su penalità: già retrocesso di 5 posti per sostituzione del cambio, è condannato a partire dal fondo per aver saltato la pesa nelle libere, quindi cancellato dai risultati delle qualifiche per infrazione della norma sul flusso massimo di benzina in Q1, dove peraltro risulta stranamente il più veloce. Può partire dai box con deroga speciale.

Di altre squalifiche. Gelael in Formula 2 invece viene squalificato dalle prove ufficiali del venerdì per aver messo ko due commissari che lo stavano spingendo dopo un problema elettrico, lui ha rimesso in moto e li ha trascinati a terra. Comico. E doloroso.

Lutto. Tra le vittime degli attentati terroristici di Pasqua in Sri Lanka ci sono anche Astrid, Agnes e Alfred, i bimbi di Anders Holch Povlsen che è sponsor personale di Magnussen attraverso la catena internazionale di abbigliamento Bestseller. Per lutto, Magnussen corre col casco nero. E sul musetto dell’Haas ci sono tre A.

Amarcord. Il 27 aprile del 1975 l’incidente mortale di Rolf Stommelen segna il futuro del tracciato di Montjuic. Appunti di Corsa è il diario dei Gran Premi di F1WEB.it, dal 1950 all’era moderna, in print-on-demand oppure ebook a prezzo speciale su ilmiolibro.it.

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