Monza, commissari più morbidi: è il nuovo orientamento. Forse, purché sia coerente

lunedì 9 settembre 2019 · Regolamenti
tempo di lettura: 2 minuti

Tanti chiarimenti dovuti, dalla Fia verso il pubblico e soprattutto verso chi corre. Masi che ha preso il posto di Whiting alla direzione corsa, più di una volta nel weekend di Monza s’è dovuto spiegare. O meglio, s’è trovato in obbligo di motivare certe azioni dei commissari.

Per esempio sul giro di qualifica di Vettel che mette le ruote oltre il limite della Parabolica e comunque conserva il tempo perché la giuria gli concede il beneficio del dubbio. O ancora, in gara e sempre su Vettel, sulla disparità di penalità con Stroll per il rientro alla cieca all’Ascari:

Basically the difference between the two, with Sebastian’s one, it was one for rejoining unsafely and then the second part of that was for causing a collision. Whereas with Lance and Pierre, that was just an unsafe rejoin of the track.

La questione più delicata resta la gestione del confronto tra Leclerc e Hamilton alla Roggia: là non viene applicato il regolamento alla lettera nonostante Leclerc palesemente danneggi l’avversario e lo porti sull’erba. Con quel passettino verso destra nello spazio di frenata, praticamente la mossa che puntualmente faceva Verstappen prima che la Fia nel 2016 emanasse una direttiva di esplicito divieto. Wolff dice lui come la pensa e risolve con una battuta:

The racing was very hard, maybe over the line. Lewis was instrumental in not making it an incident. But, at the end of the day what do you do? You give a leading Ferrari in Monza a five-second penalty? Out of the question. Then we’d need a police escort out of here.

Verstappen a Monza nel 2018 s’era preso una penalità per respingere Bottas alla prima variante. Ma là c’era stato contatto, prima differenza. Cruciale. E poi la Fia da Spa ha deciso di riprendere a dare bandiera bianca e nera – quella che infatti viene esposta a Leclerc – come un cartellino giallo prima di provvedimenti più seri per recidiva.

Alla fine Hamilton da un lato vede incoerenza con la storia recente, dall’altro non è nemmeno tanto disturbato. E fa un’osservazione che suona come un avvertimento: “Adesso so come muovermi”.

Perché da Monza emerge una filosofia di giudizio più morbida da parte della Fia. Un nuovo ciclo su cui ha pesato anche la volontà delle squadre e dei piloti, nell’anno della tolleranza zero per i fatti di Montreal. Spiegherebbe anche perché a Leclerc viene pure abbuonato un taglio di chicane. Può funzionare, purché sia coerente. L’arbitro che concede troppo finisce per perdere di mano il controllo del campo.

Fia, Hamilton, Leclerc, Masi, Monza, Stroll, Verstappen, Vettel,